L'autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese ha emesso venerdì scorso una bozza di regole per i fornitori di contenuti che alterano i dati del viso e della voce, l'ultima misura per reprimere i "deepfake" e modellare un cyberspazio che promuove i valori socialisti cinesi.
Le regole mirano a regolamentare ulteriormente tecnologie come quelle che utilizzano algoritmi per generare e modificare testo, audio, immagini e video, secondo documenti pubblicati sul sito web della Cyberspace Administration of China.
Qualsiasi piattaforma o azienda che utilizza il deep learning o la realtà virtuale per alterare qualsiasi contenuto online, ciò che il CAC chiama "fornitori di servizi di sintesi profonda", dovrà ora "rispettare la moralità e l'etica sociale, aderire alla corretta direzione politica".
Per approfondimenti: il rapporto ASPI "La visione informatica della Cina: come l'amministrazione cinese del cyberspazio sta creando un nuovo consenso sulla governance globale di Internet" qui.