La tempesta economica perfetta della Cina accelera il disaccoppiamento con gli Stati Uniti e non secondo i desiderata di Xi. In realtà, il decoupling è in parte la causa di politiche statali ma l'effetto, principalmente, dipende unicamente da decisioni imprenditoriali. E' il libero mercato che vince sempre, non lo statalismo!
di Nicola e Gabriele Iuvinale
"Il denaro continuerà ad andarsene poiché il ridotto ritorno sugli investimenti in Cina non giustifica più il rischio di trattare con il Partito Comunista Cinese (PCC)".
Così Christopher Balding, esperto di economia cinese presso la Henry Jackson Society, un'associazione con sede nel Regno Unito.
"E di conseguenza il disaccoppiamento USA-Cina subirà un’accelerazione", ha aggiunto.
Balding prevede che i tassi di interesse statunitensi saranno più alti di quelli cinesi per un “periodo di tempo prolungato”, almeno fino al 2025. Negli ultimi mesi, la banca centrale cinese ha ripetutamente abbassato i tassi di interesse chiave per controllare la deflazione e la Federal Reserve americana li ha aumenti per ridurre l’inflazione.
Nel mondo degli affari, dove il rendimento dei titoli di stato influenza il tasso di ritorno sull’investimento (ROI) aziendale, che di solito è più alto a causa del rischio più elevato, gli investitori confrontano costantemente il ROI tra le varie opzioni.
Attualmente, il tasso dei titoli del Tesoro statunitensi a due anni è di circa il 5%, mentre il tasso dei titoli del governo centrale cinese a due anni è di circa il 2%. Questo spread del 3% indica una cospicua differenza nel ROI aziendale nella stessa tipologia di titoli.
"Ciò farà davvero pressione sul denaro affinché lasci la Cina: perché voglio la seccatura di trattare con la Cina quando posso ottenere lo stesso rendimento investendo altrove? Qual'è il punto? Non ho bisogno di preoccuparmi di trattare con il PCC'”, ha detto in una intervista a The Epoch Times.
Tempesta perfetta
La seconda economia mondiale è in difficoltà da mesi, non riuscendo a raggiungere il boom post-pandemia che molti avevano previsto. Gli ultimi dati di luglio hanno mostrato che le esportazioni hanno registrato il calo su base annua più marcato da prima della pandemia e le importazioni hanno registrato cinque mesi consecutivi di calo. I prezzi di fabbrica sono diminuiti per il decimo mese consecutivo, mentre le vendite di nuove case hanno registrato il calo mensile più significativo da luglio 2022.
Molti hanno descritto la Cina come nel mezzo di una tempesta economica perfetta sulla base di questi dati macro, insieme a governi locali e promotori immobiliari fortemente indebitati e una popolazione che invecchia con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 20%, che il PCC ha deciso ad agosto di smettere di segnalare.
Tuttavia, per Balding, la tempesta perfetta ha un’altra dinamica: le difficoltà che il PCC deve affrontare si riflettono nel calo dei rendimenti. Ha aggiunto che l’effetto “compounding” rende gli investimenti in Cina più rischiosi e meno desiderabili. La comunità imprenditoriale cercherà di investire in altri luoghi che non comportano lo stesso rischio elevato di quello che il PCC impone nell’ambiente cinese, ha affermato.
Secondo l’Amministrazione statale dei cambi, gli investimenti diretti esteri (IDE) in Cina sono aumentati di 4,9 miliardi di dollari nel secondo trimestre, in calo dell’87% rispetto a luglio 2022; il calo su base annua più significativo dal 1998.
Secondo l'Ufficio nazionale di statistica cinese, il settore immobiliare, che rappresentava circa il 30% del PIL cinese, ha visto i suoi investimenti su base annua ridursi di quasi il 18% a luglio.
Secondo Bert Hofman, capo dell’East Asian Institute dell’Università Nazionale di Singapore ed ex direttore nazionale per la Cina della Banca Mondiale, il rendimento delle attività del settore privato cinese è sceso al 3,9% nel 2022 rispetto al 9,3 di cinque anni fa e le imprese statali nello stesso periodo i rendimenti sono scesi dal 4,3% al 2,8.
Disaccoppiamento non secondo i termini di Xi
Il tipo di disaccoppiamento tra Stati Uniti e Cina non aiuta Xi Jinping perché “è un decouplig alle condizioni di qualcun altro”; il disaccoppiamento alle condizioni di Xi significa ottenere dagli investitori esteri investimenti con cessione forzosa di know-how per poi cacciare queste aziende dalla Cina non appena avrà tutto ciò di cui ha bisogno: è questa la politica del furto tecnologico che Pechino ha perseguiti per anni e anni.
L’attuale disaccoppiamento è alle condizioni degli Stati Uniti, ha affermato Balding, citando come esempio il recente ordine esecutivo del presidente Joe Biden.
Il 9 agosto, Biden ha firmato un ordine esecutivo per limitare gli investimenti statunitensi diretti in Cina nel campo dell’intelligenza artificiale, della tecnologia quantistica e dei semiconduttori.
Si tratta di settori strategici che Xi ha individuato per generare la futura crescita economica cinese e facilitare il raggiungimento dei suoi obiettivi del “sogno cinese”, un sogno di dominio globale.
In risposta, un portavoce del ministero degli Esteri cinese si è opposto fermamente all’ordine esecutivo, definendolo “palese coercizione economica e bullismo tecnologico”.
Quattro giorni dopo, il PCC ha pubblicato nuove linee guida in 24 punti per “migliorare il contesto degli investimenti esteri e aumentare gli sforzi per attrarli. Il documento sollecita gli investimenti esteri nella ricerca e nello sviluppo in progetti scientifici chiave come la biotecnologia e l’energia verde.
In una conferenza stampa il 14 agosto, Yao Jun, capo della pianificazione presso il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione, ha affermato che il PCC continuerà a spingere per gli investimenti diretti esteri nella “manifattura avanzata” e nelle industrie di “conservazione energetica e protezione ambientale” nell’area centrale (Cina occidentale e nord-orientale).
Balding ha affermato che tali linee guida “non sono nemmeno vicine” al raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
In pratica sono solo dei palliativi.
“Nel contesto economico cinese, questo tipo di misure non attireranno realmente gli investimenti esteri. C'è molto poco ritorno da ottenere; c'è un rischio enorme. C'è davvero poco interesse da parte degli investitori internazionali a muoversi in questo ambiente”.
In realtà, il decoupling è in parte la causa di politiche statali ma l'effetto, principalmente, dipende unicamente da decisioni imprenditoriali. E' il libero mercato che vince sempre, non lo statalismo!
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