A rivelarlo è uno studio della Global China Initiative dell’Università di Boston
G e N Iuvinale
Secondo uno studio della Global China Initiative dell’Università di Boston, i prestiti sovrani cinesi all'Africa sono scesi sotto il miliardo di dollari lo scorso anno, Si tratta del livello più basso registrato negli ultimi due decenni, sottolineando il distacco di Pechino dalla follia negli investimenti esteri nata circa dieci anni fa con il lancio della Belt and Road Initiative (BRI), il più grande progetto infrastrutturale posto in essere dall'uomo.
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa conferisce l'Ordine del Sud Africa al presidente della Cina Xi Jinping durante la visita di stato di Jinping agli Union Buildings di Pretoria il 22 agosto 2023. (Foto di PHILL MAGAKOE / AFP) (Foto di PHILL MAGAKOE/AFP tramite Getty Images)
"La tendenze degli anni della pandemia (2020-2022) rivelano una diminuzione sia del numero che del valore dei prestiti. Dagli anni pre-pandemia (2017-2019) a quelli pandemici (2020-2022), la media dei prestiti è scesa del 37%, passando da 213,03 milioni di dollari a 135,15 milioni di dollari. Questa tendenza è più significativa in termini di numero di prestiti, crollati da 184 a 32 nei successivi anni di pandemia", si legge nel rapporto.
Senegal, Benin, Costa d'Avorio, Angola, Uganda, Ghana, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono stati i mutuatari nel 2021-2022.
L’Africa è stata al centro dell’ambiziosa BRI voluta dal presidente Xi Jinping per ricreare l’antica Via della Seta ed estendere l’influenza geopolitica ed economica della Cina attraverso una spinta allo sviluppo delle infrastrutture globali.
La Global China Initiative stima che dal 2000 al 2022, 39 istituti di credito cinesi hanno fornito 1.243 prestiti per un importo di 170,08 miliardi di dollari a 49 Governi africani e sette ad istituzioni regionali.
Prestiti cinesi all’Africa, 2000-2022. Fonte: database dei prestiti cinesi all’Africa (CLA), 2023. Centro per le politiche di sviluppo globale dell’Università di Boston
Confrontando i totali con i prestiti della Banca Mondiale e della Banca Africana di Sviluppo emerge che con 170,08 miliardi di dollari, il totale dei prestiti cinesi nel periodo 2000-2022 è pari al 64% dei 264,15 miliardi di dollari della Banca Mondiale e quasi cinque volte i 36,85 miliardi di dollari di prestiti sovrani della Banca Africana di Sviluppo (AfDB).
Confronto dei prestiti sovrani all’Africa da Cina, Banca Mondiale e Banca Africana di Sviluppo. Fonte: database dei prestiti cinesi all’Africa (CLA), 2023. Centro per le politiche di sviluppo globale dell’Università di Boston. Gruppo della Banca Mondiale, database dei progetti e delle operazioni. Portale dati sui progetti della Banca africana di sviluppo.
Il calo dei prestiti riflesso nei dati della Global China Initiative arriva mentre diverse nazioni africane lottano contro la crisi del debito, con l’economia cinese che si trova ad affrontare difficoltà, scrive la Reuters.
"Nessun nuovo progetto energetico: sebbene il settore energetico africano abbia storicamente ricevuto il maggior numero di prestiti cinesi, il database CLA non ha identificato prestiti sovrani per progetti energetici nel 2021 e nel 2022. Considerata la pesante composizione di combustibili fossili della finanza cinese per progetti energetici in Africa e gli impegni della Cina per rendere più verde la BRI, è probabile che quella che sembra essere un blocco definitivo dei finanziamenti nei progetti energetici possa essere invece solo una pausa, poiché i finanziatori esplorano progetti più verdi".
Secondo il rapporto, i prestiti sono diminuiti drasticamente dopo il picco del 2016. Nel 2021 sono stati firmati solo sette prestiti per un valore di 1,22 miliardi di dollari. L’anno scorso sono stati firmati nove prestiti per un totale di 994 milioni di dollari, segnando il livello più basso di prestiti cinesi dal 2004.
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