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La Cina e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) terranno ad agosto il loro primo addestramento aereo congiunto.
L'esercitazione, denominata Falcon Shield-2023, si svolgerà nella regione autonoma uigura dello Xinjiang nella Cina nord-occidentale, in conformità con il piano annuale e il consenso raggiunto tra i due Paesi.
Un jet da combattimento J-10 dell'aeronautica militare sotto il PLA Southern Theatre Command rulla sulla linea di volo prima del decollo durante un recente esercizio di addestramento al volo. (ita.chinamil.com.cn/Foto di Hou Kaiwen)
Il Ministero della difesa cinese ha affermato che l'addestramento congiunto mira ad "approfondire gli scambi pratici e la cooperazione tra i due eserciti e migliorare la comprensione e la fiducia reciproche tra le due parti".
Lo scorso dicembre, il Colonnello anziano della PLA Tan Kefei, portavoce del Ministero della difesa cinese, ha affermato che le forze armate cinesi e quelle dei Paesi arabi sono forze importanti per mantenere la pace e la stabilità nel mondo e che negli ultimi anni le relazioni militari sino-arabe hanno goduto di uno sviluppo rapido e solido.
"Le due parti hanno cooperato in buona fede, costruito una fiducia e un'amicizia reciproca strategica più forte ed ottenuto risultati fruttuosi in scambi di alto livello, scambi tra servizi e armi, esercitazioni e addestramento congiunti, attrezzature e cooperazione tecnologica e formazione del personale", ha aggiunto Tan Kefei.
Tan ha aggiunto che "l'esercito cinese è pronto a lavorare con le forze armate dei paesi arabi per attuare il consenso raggiunto al vertice Cina-Stati arabi, lavorare insieme per far avanzare l'Iniziativa di sicurezza globale, continuare ad approfondire gli scambi pratici e la cooperazione, costruire una Comunità araba dal futuro condiviso con la Cina nella nuova era e dare nuovi contributi alla pace e allo sviluppo nel mondo".
Le relazioni sino-arabe
Negli ultimi anni, le relazioni sino-arabe hanno mostrato progressi costanti che hanno anche rafforzato, mutuando le parole di Xi Jinping, Segretario del Partito Comunista Cinese (PCC), la costruzione di una "comunità sino-araba con un futuro condiviso".
E' stato nel 2014, alla sesta conferenza ministeriale del Forum di cooperazione tra Stati arabi e cinesi, che Xi ha proposto per la prima volta di costruire una comunità arabo-cinese con interessi comuni ed una comunità dal destino comune. Tale iniziativa è stata accolta con favore dai paesi arabi.
Due anni dopo, nel corso della visita di Xi al quartier generale della Lega Araba, il Segretario del PCC ha elaborato la politica cinese in Medio Oriente nella nuova era, tracciando il progetto per il futuro sviluppo delle relazioni arabo-cinese.
All'ottava riunione ministeriale del Forum di cooperazione tra Cina e Stati arabi del 2018, Xi ha annunciato che la Cina e i Paesi arabi avevano concordato di stabilire un "partenariato strategico sino-arabo orientato alla futura cooperazione globale e allo sviluppo comune", delinenado un percorso per costruire una "comunità arabo-cinese con un futuro condiviso".
Nel luglio 2020, con la dichiarazione di Amman adottata durante la 9a riunione ministeriale del Forum sulla cooperazione tra Stati arabi e cinesi, le parti hanno raggiunto un consenso sull'inclusione della "costruzione congiunta di una comunità arabo-cinese con un futuro condiviso nella nuova era".
Con l'arretramento degli Stati Uniti a seguito del raggiungimento della propria autosufficienza petrolifera, Pechino ha sfruttato gli spazi lasciati liberi in medio oriente, proponendosi come valido partner locale a tutto tondo per i dittatori locali. Va detto che la Cina ha assoluta necessità del greggio del Golfo Persico che attualmente soddisfa il 50% circa dei suoi bisogni energetici, con l'altra metà fornita da Russia e in parte minore dal continente africano.
Oggi, quindi, Cina e Paesi arabi godono di stretti scambi ad alto livello, di una maggiore fiducia politica, di una fruttuosa cooperazione economica e commerciale e di scambi culturali ed interpersonali più stretti. Hanno anche rafforzato il coordinamento negli affari internazionali e regionali, "stabilendo un punto di riferimento per la solidarietà e la cooperazione tra i Paesi in via di sviluppo e un modello per la cooperazione sud-sud".
Xi ha anche proposto di costruire un'architettura di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile in Medio Oriente, "fornendo importanti spunti per risolvere il dilemma della sicurezza nella regione", afferma Xinhua, il quotidiano del PCC.
La proposta della Cina di promuovere la cooperazione nella Belt and Road con i Paesi arabi ha anche ricevuto ampio sostegno. Nel 2022, Pechino aveva firmato documenti di cooperazione Belt and Road con 20 Paesi arabi e con la Lega Araba, realizzando più di 200 progetti di cooperazione in vari settori, tra cui l'energia e le infrastrutture.
Con la BRI, Pechino ha anche fornito propria tecnologia. Il China-Arab States BDS/GNSS Center, ad esempio, è il primo centro estero cinese per il sistema di navigazione satellitare BeiDou (BDS). Inaugurato ufficialmente in Tunisia nell'aprile 2018, il centro può fornire soluzioni per i Paesi arabi nei settori dell'agricoltura, dei trasporti, della riduzione dei disastri e soprattutto della sicurezza pubblica.
Altri progetti come la zona di cooperazione economica e commerciale TEDA Suez Cina-Egitto e il progetto della centrale elettrica a scisti bituminosi di Attarat in Giordania, riflettono la cooperazione Belt and Road tra Cina e Paesi arabi.
Questa foto scattata il 14 gennaio 2021 mostra una vista dell'ingresso della zona di cooperazione economica e commerciale TEDA Suez Cina-Egitto ad Ain Sokhna, in Egitto. (Xinhua/Wu Huiwo)
Attualmente, la Cina è anche il principale partner commerciale dell'Arabia Saudita che, a sua volta, è un importante fornitore di energia per Pechino, oltre che nella regione dell'Asia occidentale e dell'Africa. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, nel 2021, il volume degli scambi bilaterali tra Cina e Arabia Saudita aveva raggiunto gli 87,31 miliardi di dollari USA, con un aumento del 30,1% su base annua.
Nel settore energetico, recentemente COSCO Shipping e Special Transportation hanno firmato un contratto con Saudi Aramco per espandere le sue strutture offshore dell'impianto Marjan. La società cinese - con legami con la PLA - fornisce servizi di trasporto navale ed è una delle più grandi società al mondo. Questo contratto è correlato al "support package one" del programma incrementale di petrolio greggio Marjan da 2 miliardi di dollari, volto ad aumentare di 360.000 barili al giorno la produzione di petrolio e di gas naturale liquefatto (GNL). Il contratto assegnato alla COSCO supporterà la costruzione della nuova piattaforma Marjan GOSP-4, in grado di gestire 470.000 barili di petrolio, 813.000 barili di gas naturale liquefatto e 750 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno.
Va ricordato anche che a giugno scorso, grazie all'intervento diplomatico di Pechino, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno anche riattivato i rapporti diplomatici. In particolare, hanno ripreso le operazioni le ambasciate del Qatar ad Abu Dhabi e nel consolato del Qatar a Dubai, nonché un'ambasciata degli Emirati a Doha. Nel 2017, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain e l'Egitto avevano reciso tutti i legami con il Qatar per le accuse di aver sostenuto il terrorismo e demolito la sicurezza regionale.
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