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Immagine del redattoreNicola Iuvinale

Come funziona la nuova procedura per il pagamento delle forniture di gas russo in rubli

Il 31 marzo il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto "Sulla procedura speciale per l'adempimento da parte degli acquirenti stranieri degli obblighi nei confronti dei fornitori russi di gas naturale". La nuova procedura per il pagamento delle forniture di gas russo in rubli entrerà in vigore il 1° aprile.

Gazprombank è stata nominata banca autorizzata che aprirà conti speciali in rubli per acquirenti di gas provenienti da paesi ostili e venderà valuta estera per la conversione in rubli per il pagamento del gas alle aste della borsa di Mosca


International Law


N Iuvinale


La nuova procedura per il pagamento in rubli delle forniture di gas russo da parte di acquirenti dei paesi ostili (tra i quali l'Italia), fa seguito al decreto del presidente russo Vladimir Putin, pubblicato ieri sul sito del Cremlino.



Presupposti ed entrata in vigore

Il decreto del presidente russo Vladimir Putin è stato emanato quale speciale misura a salvaguardia dell'economica russa, a seguito dei provvedimenti sanzionatori internazionali adottati dagli Stati Uniti, dall'Unione Europea e dai paesi ad essa appartenenti.

Si aggiunge alle misure russe di protezione già previste dai decreti presidenziali del 28 febbraio 2022 n. 79 "Sull'applicazione di misure economiche speciali in relazione alle azioni ostili degli Stati Uniti d'America e degli stati esteri e delle organizzazioni internazionali che vi hanno aderito", del 1 marzo 2022 n. 81 "Su ulteriori misure economiche temporanee per garantire la stabilità finanziaria della Federazione Russa", del 5 marzo 2022 n. 95 "Sulla procedura temporanea per l'adempimento di obblighi nei confronti di determinati creditori" e del 18 marzo 2022 n. 126 "Su ulteriori misure temporanee di carattere economico per garantire la stabilità finanziaria della Federazione Russa nel campo della regolamentazione valutaria".

Il decreto in commento entra in vigore il 1 aprile 2022.


Valuta forzosa per il pagamento del gas russo

Il pagamento per la fornitura (esportazione) di gas naturale allo stato gassoso (gas naturale) effettuata dopo il 1 aprile 2022, da fornitori che svolgono attività economica estera ai sensi della legge federale n. 117-FZ del 18 luglio 2006 "On Gas Export", è effettuata in rubli.

Tale disposizione si applica a tutti i contratti di commercio estero per la fornitura di gas naturale, già conclusi con persone straniere, se la fornitura di gas naturale è effettuata a Stati esteri che commettono azioni ostili nei confronti della Federazione Russa, persone giuridiche e persone fisiche russe.

La disposizione si applica a tutti i contratti già stipulati (in essere) al 1 aprile 2022 e, quindi, anche al contratto ripassato tra Eni e Gazprom per l'Italia.


Interruzione delle forniture di gas in caso di inosservanza della nuova modalità di pagamento

Dal primo aprile 2022, la fornitura di gas naturale russo, in base al contratto già stipulato, sarà vietata (e quindi interrotta) a persone giuridiche straniere provenienti da paesi ostili, "se decorso il termine di pagamento per il gas fornito in base al contratto, l'acquirente straniero non ha effettuato il pagamento o è stato effettuato in valuta estera, e/o non per intero, e/o su un conto in una banca che non autorizzata ai sensi del paragrafo 2 del decreto; tale disposizione si applica a stati esteri che commettono azioni ostili nei confronti della Russia Federazione, persone giuridiche e persone fisiche russe".

Le informazioni sul rispetto della procedura di pagamento per la fornitura di gas naturale prevista dal decreto dovranno essere trasmesse all'autorità doganale russa.

Inoltre, la commissione governativa per il monitoraggio degli investimenti esteri nella Federazione Russa, potrà rilasciare permessi per pagare il gas russo senza rispettare i pagamenti in rubli.

Putin ha incaricato il governo di approvare la procedura per il rilascio di tali permessi entro 10 giorni.

Inoltre, la Banca centrale di Russia dovrà, entro 10 giorni, determinare la procedura per l'apertura di conti speciali in valuta estera per gli acquirenti stranieri di gas.


Banca autorizzata; modalità di pagamento e adempimento

Secondo il decreto, JSC Gazprombank è stata nominata banca autorizzata che aprirà conti speciali in rubli per acquirenti di gas provenienti da paesi ostili e venderà la valuta per la conversione in rubli alle aste della Borsa di Mosca.

La banca autorizzata ha il diritto di aprire conti in rubli speciali di tipo "K" e conti in valuta speciale di tipo "K", anche senza la presenza fisica di un rappresentante di un acquirente estero, in deroga alla normativa sull'antiriciclaggio.

Temporaneamente verranno derogate anche le disposizioni "Sulla regolamentazione doganale nella Federazione Russa e sugli emendamenti ad alcuni atti legislativi della Federazione Russa" .

Il decreto stabilisce che non è consentito sospendere le operazioni su un conto in rubli speciale di tipo "K" e un conto in valuta speciale di tipo "K", né l'arresto o la cancellazione di fondi detenuti su questi conti nell'ambito dell'adempimento degli obblighi di un acquirente estero non correlato al pagamento nell'ambito di un contratto di fornitura di gas naturale (in pratica i soldi depositati su quei conti non si toccano e saranno soggetti a regolamentazione e controllo da parte delle autorità statali).

In sostanza, un acquirente estero (es. ENI), per pagare la fornitura del gas, versa fondi su un conto a lei intestato, in valuta di tipo speciale "K", quindi nella valuta estera specificata nel contratto di fornitura di gas naturale (dollari o euro) a Gazprombank, e questa vende la relativa valuta estera ricevuta, alla Borsa di Mosca gestita dalla società per azioni pubblica "Moscow Exchange MICEX - RTS"; poi accredita i proventi in rubli a un tipo speciale di conto "K" sempre intestato all'acquirente estero e trasferisce i fondi accreditati in rubli al fornitore russo che, a sua volta, ha aperto un conto bancario autorizzato in rubli.

L'obbligo per l'acquirente estero di pagare la fornitura di gas naturale ai sensi della lettera "a" del comma 1 del decreto (adempimento della prestazione) si considera adempiuto dal momento dell'accredito dei fondi ricevuti dalla vendita di valuta estera, effettuato in secondo le citate modalità previste dal decreto.

Se un acquirente estero ha trasferito ad altro soggetto l'obbligo di pagare la fornitura di gas naturale (adempimento del terzo), quest'ultimo dovrà comunque adempiere agli obblighi e le modalità previste dal decreto.


Regolamenti attuativi

Il decreto presidenziale concede alla Commissione Governativa per il Controllo degli Investimenti Esteri nella Federazione Russa l'autorità di rilasciare autorizzazioni speciali agli acquirenti stranieri per adempiere agli obblighi nei confronti dei fornitori russi di pagare le forniture di gas naturale senza rispettare la procedura prevista dal decreto.

Il Governo della Federazione Russa, entro 10 giorni, regolerà tale procedura.

Il presidente Putin, concede i seguenti poteri al Consiglio di amministrazione della Banca centrale della Federazione Russa:

a) determinare la procedura per la vendita di valuta estera diversa da quella prevista dal comma 6 del decreto;

b) stabilire le regole di un conto speciale in rubli di tipo "K" e quelle di un conto in valuta speciale di tipo "K".

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale della Federazione Russa, entro 10 giorni, dovrà assume le decisioni necessarie per esercitare i poteri previsti dal comma “b” dell'articolo 10 del decreto (controllo del rispetto dei termini e delle modalità di pagamento della fornitura estera secondo quanto previsto dal decreto).

Tutte le decisioni del Consiglio di amministrazione della Banca centrale della Federazione Russa previste dal decreto, saranno soggette a pubblicazione ufficiale ai sensi dell'articolo 7 della legge federale n. 86-FZ del 10 luglio 2002.

Concede alla Banca Centrale della Federazione Russa il diritto di rilasciare chiarimenti ufficiali sull'applicazione del decreto.

Il Servizio doganale federale, d'intesa con la Banca centrale della Federazione Russa e con la partecipazione di Gazprombank, entro 10 giorni, dovrà approvare la procedura di trasmissione delle informazioni all'autorità doganale ai sensi del comma "b" del paragrafo 1 del decreto sul rispetto della procedura di pagamento della fornitura di gas naturale.

Raccomanda alla banca autorizzata Gazprombank, entro 10 giorni, di determinare le regole di funzionamento dei conti speciali di tipo K.


Prime considerazioni

Il contenuto dei contratti tra ENI e Gazprom è top secret.

Quindi, non è possibile fare un'attenta valutazione giuridica sulle conseguenze e sulla portata del decreto presidenziale russo sui contratti in corso.

Nei giorni scorsi il Premier Mario Draghi ha detto che imporre il cambio della modalità di pagamento della fornitura di gas, ad un contratto già stipulato, costituirebbe inadempimento contrattuale.

Ciò è vero, se la pretesa "forzatura" provenisse direttamente dalla "parte" contrattuale, cioè da Gazprom.

In pratica, se il contratto stipulato prevedesse solo la modalità di pagamento in euro per la fornitura del gas, Gazprom non potrebbe "imporne autonomamente" la modifica né, in caso di mancata accettazione dell'altra parte, farne discendere una "interruzione della fornitura", perché ciò costituirebbe "palese" grave inadempimento contrattuale.

In linea generale e sul piano puramente scolastico, secondo il diritto italiano, lo stesso non potrebbe validamente sostenersi se "l'obbligo", di modifica della modalità pagamento prevista dal contratto e il conseguente obbligo di sospensione della fornitura in caso di "inosservanza" provenisse, come nel caso di specie, da un "sopravvenuto atto della pubblica autorità".

Il diritto italiano, ad esempio, ai sensi degli artt. 1218 e 1256 c.c., stabilisce che il debitore è responsabile per l’inadempimento dell’obbligazione fino al limite della possibilità della prestazione stessa, presumendosi, fino a prova contraria, che l’impossibilità sopravvenuta, temporanea o definitiva, gli sia imputabile per colpa.

L’impossibilità sopravvenuta che libera dall’obbligazione deve essere obiettiva, assoluta e riferibile al contratto e alla prestazione ivi contemplata e deve consistere non in una mera difficoltà, ma in un impedimento, del pari obiettivo e assoluto, tale da non poter essere rimosso

L’impossibilità sopravvenuta della prestazione ai sensi dell'art. 1256 c.c., produce gli effetti estintivi dell'obbligazione o dilatori (e quindi elide l'inadempimento contrattuale e il conseguente risarcimento), se deriva da una causa avente natura esterna e carattere imprevedibile secondo la diligenza media.

E' la classica ipotesi di cd. factum principis, espressione con la quale si indica una causa di impossibilità oggettiva ad effettuare una prestazione, derivante da un sopravvenuto atto della pubblica autorità.

Nel nostro caso non è la parte contrattuale (Gazprom) ad aver imposto l'inapplicabilità di alcune clausole contrattuali che regolano il pagamento della fornitura di gas ad Eni, ma direttamente la federazione russa, attraverso un decreto presidenziale già in vigore.

Vedremo la reazione dei "paesi ostili", tra i quali l'Italia.

Sicuramente ci sarà un intervento politico.

Sul piano strettamente contrattuale, allo stato dei fatti, ne potrebbe nascere un contenzioso arbitrale tra Eni e Gazprom.

In tal caso andrebbe scelto chi dovrà dirimere l'eventuale controversia; il Tribunale arbitrale di Stoccolma, o magari la Camera di commercio internazionale di Parigi, alla quale si era rivolta Saipem, anni addietro, dopo che i russi avevano rescisso il contratto per la posa dei tubi del gasdotto South Stream.

Ieri, comunque, il Presidente Macron ha già comunicato che la Francia non intenderebbe accettare il diktat di Putin.

Ma, al di là, delle beghe contrattuali, dovremmo riflettere sul perché si è creata questa notevole dipendenza dell'Italia dal gas russo.

Una mancanza di visione politica, inettitudine, o qualcosa di più grave?

Una cosa è certa: la Russia ha finanziato per anni anche l'ambientalismo statunitense ed europeo, per far desistere gli stati dallo sviluppo dell'energia alternativa, a vantaggio dell'acquisto del gas russo.

La politica mercantilista della Germania della Merkel, ne è stata un attore di primo piano.

Ed oggi, con circa un miliardo di euro al giorno di pagamenti dell'Europa verso la Russia per l'acquisto del gas, stiamo finanziando la sanguinosa guerra di aggressione condotta contro l'ucraina.

Non abbiamo una visione geopolitica, geoeconomica e, più semplicemente, politica; ciò ha creato un ingente danno all'interesse e alla sicurezza nazionale italiana.

Inettitudine o dolo?

Noi di Extrema Ratio, con i nostri amici naviganti Fabio Scacciavillani e Maurizio Derine, abbiamo detto la nostra.


Scarica decreto in lingua italiana

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