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Immagine del redattoreNicola Iuvinale

Come gli interventi del governo cinese modellano la concorrenza industriale tra Stati Uniti e Cina

Il sostegno del governo cinese all'industria è fondamentale nella sua corsa alla leadership globale. Questo, svolge un ruolo significativo nel migliorare la posizione competitiva delle imprese cinesi. La decisione di Pechino di accrescere la sua abilità globale in alcuni settori, ha portato al relativo declino di quelli corrispondenti negli Stati Uniti; non solo nei settori a bassa qualificazione professionale, ormai al "tramonto", ma anche in quelli più specializzati che entrambi i paesi sono ansiosi di guidare


di Nicola Iuvinale

  • Tra il 1998 e il 2020, un aumento delle nuove imprese in Cina è correlato a perdite di quelle più specializzate statunitensi e ad una crescita più lenta per le imprese nei settori corrispondenti.

  • I settori presi di mira e sovvenzionati attraverso i piani quinquennali cinesi, registrano un'impennata di nuove imprese, mentre quelli corrispondenti negli Stati Uniti vedono un calo delle start up, della produzione, dell'occupazione e degli utili.

  • I precedenti piani quinquennali della Cina tendevano a sostituire i settori ad alta intensità di manodopera negli Stati Uniti, mentre quelli più recenti soppiantano i settori ad alta intensità di capitale.

La Cina è diventata un serio concorrente nei settori economici precedentemente dominati dall'industria statunitense. Negli ultimi anni, i conflitti commerciali tra i due paesi si sono radicalizzati e il governo cinese interviene molto per aiutare le imprese nazionali a competere su scala globale.

Una ricerca della Stanford Center on China's Economy and Institutions (uno sforzo congiunto del Freeman Spogli Institute for International Studies e dello Stanford Institute for Economic Policy Research) esamina in quale misura le industrie sovvenzionate attraverso i piani quinquennali (FYP) della Cina, hanno spostato le aziende statunitensi su e giù per le catene del valore.

I dati.

I ricercatori hanno raccolto dati su 1.643.000 aziende statunitensi e 1.100.000 imprese cinesi dal database US Census Longitudinal Business Database (LBD) e dal China Industrial Enterprises Database (CIED). Entrambi i database acquisiscono i dati aziendali a livello di impresa e i cambiamenti nelle loro attività economiche nel corso tempo, comprese le nascite e i decessi delle imprese, l'occupazione, le vendite, le esportazioni, il totale delle attività e altro. Il database CIED cinese include anche dati sull'importo dei sussidi statali che le aziende ricevono. I ricercatori hanno quindi organizzato i dati (combinandoli su entrambi i paesi) in base al settore industriale e hanno identificato quelli che il governo cinese ha preso di mira per lo sviluppo, in ciascuno dei suoi FYP dal 2001, 2006, 2011 e 2016. I ricercatori hanno anche integrato questo database con dati riportati da Burning Glass, tra il 2007 e il 2020, sulle offerte di lavoro provenienti da 1,28 milioni di aziende statunitensi.

Le aziende cinesi sostituiscono quelle statunitensi dello stesso settore.

Per esaminare la relazione tra le tendenze dell'attività industriale in Cina e negli Stati Uniti, i ricercatori hanno confrontato i tassi di nascite delle imprese, le uscite e l'occupazione per settore, in entrambi i paesi, tra il 1998 e il 2020. Hanno scoperto che un aumento delle nascite di imprese in Cina è correlato a perdite di quelle più specializzate americane e ad una crescita più lenta per le imprese statunitensi nei settori corrispondenti. Inoltre, un aumento dell'1% dell'occupazione nelle aziende cinesi comporta un calo dell'occupazione dello 0,1% nel corrispondente settore statunitense.

Disaggregando per "tipo di proprietà" dell'impresa, i ricercatori hanno scoperto che questa dinamica di spostamento sembra guidata dalle aziende private cinesi piuttosto che da quelle statali. Le imprese private cinesi sono proliferate rapidamente durante il periodo di studio e hanno ricevuto oltre la metà di tutti i sussidi governativi (53,5%), una quota maggiore rispetto alle imprese statali (37,7%) e alle imprese di proprietà straniera (8,8%).

I sussidi governativi possono sostenere le aziende cinesi nei settori interessati a spese delle aziende statunitensi.

Prima della emanazione di un FYP, le industrie statunitensi che erano controparti di quelle sostenute dal governo in Cina, mostrano tendenze di crescita simili alle industrie cinesi non sovvenzionate. In altre parole, l'evidenza suggerisce che le industrie statunitensi non sono state surclassate da aziende cinesi prima di essere sovvenzionate.

Tuttavia, negli anni successivi a un nuovo FYP, i ricercatori hanno scoperto che il numero di aziende cinesi, nei settori interessati dai finanziamenti pubblici è aumentato del 15% rispetto a quelli non targetizzati, mentre le imprese e il totale degli annunci di lavoro presso le aziende statunitensi, nei settori corrispondenti, hanno registrato circa il 5% di diminuzione. Anche le imprese statunitensi in questi settori hanno registrato un calo degli utili e della produzione.

La forza della correlazione è rimasta anche rimuovendo dall'analisi le aziende cinesi in più rapida crescita, suggerendo che i cambiamenti sono stati guidati da obiettivi e sussidi governativi piuttosto che da un dinamismo "naturale", che si verifica indipendentemente dal sostegno pubblico. I ricercatori hanno anche scoperto che i mercati dei capitali negli Stati Uniti non sono riusciti a prevedere alcun calo "delle fortune per le aziende statunitensi" nei settori successivamente presi di mira da un FYP.

La politica industriale cinese influenza in modo differenziale le imprese e le industrie statunitensi.

Alcune aziende e industrie statunitensi sono state in grado di compensare l'impatto negativo della politica industriale cinese. Le aziende statunitensi che dipendevano fortemente dalla Cina, come fonte di reddito e quelle che facevano molto affidamento sulle importazioni cinesi, hanno beneficiato in qualche modo della rapida crescita nei settori a monte, favorita dalle politiche industriali cinesi. Inoltre, mentre le aziende con una presenza limitata in Cina hanno sofferto in modo significativo, alcune aziende statunitensi hanno compensato gli effetti negativi delocalizzando la capacità di produzione in Cina.

L'impatto delle politiche industriali integrate negli FYP si è spostato nel tempo dalle industrie meno qualificate a quelle più qualificate. I primi FYP (vale a dire, il 10° e l'11° piano che copre il periodo 2001-2010) tendevano a sostituire la produzione nei settori ad alta intensità di manodopera negli Stati Uniti come l'elettronica di consumo, i tessuti e la produzione di mobili. Tuttavia, i FYP più recenti (vale a dire, il 12° e il 13° piano per il periodo dal 2011 al 2020) hanno schiacciato i settori ad alta intensità di capitale come le telecomunicazioni e l'energia pulita.

Il sostegno del governo cinese all'industria è importante nella sua corsa alla leadership.

Il sostegno del governo cinese svolge un ruolo significativo nel migliorare la posizione competitiva delle imprese cinesi. La decisione di Pechino di accrescere la sua abilità globale in alcuni settori, ha portato al relativo declino di quelli corrispondenti negli Stati Uniti; non solo nei settori a bassa qualificazione professionale, ormai al "tramonto", ma anche in quelli più specializzati che entrambi i paesi sono ansiosi di guidare per garantirsi la leadership globale.


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