Historia magistra vitae. Così scriveva Cicerone quando cercava di spiegare la funzione ammaestratrice dell’esperienza storica.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità. Ciò che non è stato fatto rimane nella storia. Non si può tornare indietro, purtroppo. Anche adesso.
Inutile nasconderci dietro un dito. Diciamocelo con franchezza. Nessun Paese è stato in grado di fronteggiare al meglio questa gravissima pandemia. Impotenza ed incapacità. Errori ed omissioni. Difetti strutturali di economie che avevano, tra l'altro, imprudentemente delegato la produzione di beni essenziali altrove, in terre lontane. E sono emerse anche evidenti fragilità delle Istituzioni europee.
Nel mio ultimo post, ad esempio, ho rimarcato gli sbagli e le negligenze del nostro Governo. Un esecutivo totalmente inadeguato alla bisogna. Oramai non si può più perdonare, almeno per me. Solo il tempo potrà dirci quanto questa inettitudine peserà sulle nostre vite. La storia è maestra di vita.
E la storia dell’uomo, come quella degli animali, è stata caratterizzata nei secoli da molte epidemie e pandemie causate da virus ignoti.
Nell’ultimo secolo, ad esempio, la famosa influenza spagnola del 1918 contagiò mezzo miliardo di persone, uccidendone almeno 50 milioni, anche se alcune stime parlano di 100 milioni di morti. La scienza ci dice che la maggior parte delle pandemie hanno un’origine animale. Sono, cioè, delle zoonosi. In alcuni casi nascono dalla convivenza tra persone e animali da allevamento e sono poi favorite dai grandi agglomerati urbani con elevata densità abitativa. Altre epidemie, invece, sono state determinate dalla colonizzazione e dalla conquista di nuovi territori. I virus e i batteri sconosciuti ai sistemi immunitari delle popolazioni autoctone hanno causato vere e proprie stragi. Possiamo ricordare il periodo della conquista spagnola in America del Cinquecento, quando il vaiolo uccise quasi tre milioni di indigeni mesoamericani.
Tuttavia la specie umana è sempre sopravvissuta. Ha saputo trarre insegnamento e ripartire.
Ed anche ora riuscirà a trovare il vaccino efficace per il covid-19 e a sconfiggere il virus. E' certo. Ma a quale costo? La variabile, essenziale, è purtroppo il tempo. E questo, per il momento, non gioca a nostro vantaggio. Si dovrà attendere il prossimo anno. Forse, dicono alcuni, la prossima primavera. E poi c'è il problema delle quantità. Le dosi saranno immediatamente disponibili per tutti? Probabilmente no. Possiamo farci qualcosa? No. Almeno non noi, semplici uomini della strada. Noi possiamo solo essere testimoni della storia. E lo saremo anche del nuovo ed imminente lockdown che già forse oggi il Governo annuncerà.
Dèjà vu.
A proposito sapete cos'è un dèjà vu?
In un recente studio la ricercatrice Anne Cleary ci spiega che i dèjà vu non sono premonizioni. Non rappresentano, insomma, come molti possono pensare, un potere soprannaturale di una vita passata che vuole raccontarci chissà cosa. Sono, in realtà, una sensazione mentale che ci fa pensare che siamo in grado di sapere cosa accadrà. Un fenomeno della memoria, dunque.
E tutti noi possiamo, allora, immaginare cosa accadrà domani. Possiamo farci qualcosa? No, a mio sommesso parere. Il punto di non ritorno è stato purtroppo superato. L'ho scritto e me ne assumo la piena responsabilità. Ci stanno indorando solo la pillola. E cosa potresti aspettarti da un Governo che ha inanellato fallimenti a raffica nella evidente e malcelata presunzione di poter gestire, inaudita altera parte, la pandemia?
Ed è come un déjà vu
Il sole tramonta e mi manchi ancora
Conto il costo dell’amore perduto
E sotto la mia Corrente del Golfo, in pozze circolari
Ci sono ubriaconi e idioti da novantacinque centesimi
Così canta Roger Waters nella sua bellissima déjà vu.
lI tempio è in rovina
I banchieri ingrassano
Il bisonte è andato
Non lasciamoci condizionare dal momento attuale, dunque. Passerà. Historia magistra vitae. Ciò che non passerà, invece, è il ricordo dello squallore e della iattura di avere questa classe politica. Da destra a sinistra, nessuno escluso. D'altra parte, non dimentichiamoci che abbiamo voluto noi questi governanti. Siamo anche noi corresponsabili. Non possiamo sempre puntare il dito. Meditiamo!
Quindi? Quindi il vero problema sarà il dopo. Ricostruire un Paese distrutto. Ma servirà riparare ciò che è stato lasciato intentato da questo Governo inetto. Ed andrà fatto in tempi rapidi. Con chi? Non con questi governanti. Assolutamente no! Pulizia. E non potrà neppure essere fatto in un clima avvelenato come quello attuale.
Serve il nuovo.
Serve libertà. Una libertà mentale ed economica che questo Paese non ha mai avuto. Ed il vaccino siamo solo noi. Iniziamo a pensarci. Per tempo. Prima che sia troppo tardi.
Buona domenica a tutti.
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