Grazie a Pechino, Mosca è riucita a portare avanti il progetto Arctic LNG 2, completando e mettendo in funzione la più grande piattaforma galleggiante di gas naturale liquefatto nell'artico. Fino all'80% del GNL prodotto confluirà in Asia, rendendo l'impianto indispensabile anche per la Cina
G Iuvinale
L'espansione dell'industria artica russa continua a fare progressi. Sei anni dopo l'inizio della costruzione sulla sponda occidentale della baia di Kola, il 21 luglio scorso la prima struttura galleggiante per la produzione di GNL ha lasciato lo stabilimento di Belokamenka, diretta verso il Mare di Barents.
Nell'ultimo anno Novatek -l'azienda russa che ha realizzato il nuovo impianto GNL da 640.000 tonnellate, già sanzionata dagli Stati Uniti nel 2014 sempre per questioni relative all'Ucraina - ha cercato invano di procurarsi le turbine a gas cruciali per il suo progetto Arctic LNG 2, dopo che le sanzioni occidentali avevano determinato l'allontanamento forzoso delle imprese euro-americane impegnate nella fornitura dei pezzi essenziali.
Putin, però, non poteva più attendere perché Mosca spende una quota significativa delle finanze statali per finanziare la guerra contro l'Ucraina e le entrate dell'industria energetica sono di importanza cruciale per la Russia.
Non solo; i progetti Arctic LNG sviluppati da Novatek sono di crescente interesse nazionale poiché le sanzioni internazionali hanno anche bloccato le esportazioni russe di gas verso l'UE.
Xi Jinping, dunque, ha deciso di correre in soccorso dell'"amico" Putin e, attraverso l'intervento di un'azienda militare cinese, la Russia è riucita a completare e mettere in funzione la più grande piattaforma galleggiante di GNL nell'artico.
Le turbine, senza le quali il progetto si sarebbe definitivamente bloccato, sono state infatti fornite dalla Harbin Guanghan Gas Turbine Company, una divisione della China Shipbuilding Industry Company (CSIC), un'azienda di proprietà della Commissione statale per la supervisione e l'amministrazione dei beni (SASAC) del Consiglio di Stato cinese. Per intenderci, la CSIC è il più grande produttore cinese di navi militari della PLA, tra cui sottomarini, cacciatorpediniere missilistici e navi per il rifornimento.
Sul piano logistico, va ricordato che il centro di costruzione russo dell'Arctic LNG 2 si trova a Murmansk, una città della Federazione Russa, situata nell'estrema parte nord-occidentale della Russia europea. La cittadina è nota per la presenza del porto e di una base navale sulla baia di Kola, a 32 km dal Mare di Barents, sulla costa settentrionale della penisola di Kola, non lontano dal confine russo con la Norvegia.
In particolare, la penisola di Kola, con una superficie di circa 100 mila chilometri quadrati, riveste un'importante funzione difensiva per Mosca. A Severomorsk, nei pressi di Murmansk, ha sede infatti la Flotta del Nord, principale reparto navale della Marina russa dotato del maggior numero di sottomarini, in buona parte armati di testate nucleari.
Flotta del Nord
Putin era personalmente presente all'inaugurazione
Vladimir Putin è arrivato nel centro di costruzione di Murmansk nel pomeriggio del 20 luglio, accompagnato dal leader della Novatek Andrei Chibis e dall'inviato presidenziale della Russia nord-occidentale Aleksandr Gutsan.
"Voglio congratularmi con la società Novatek e con Leonid Viktorovich Mikhelson per lo sviluppo dei suoi progetti. Progetti enormi e molto importanti per l'industria energetica e l'economia del Paese", ha sottolineato il Presidente Russo.
Foto: Cremlino.ru
Dopo la visita a Belokamenka, si è discusso anche sullo sviluppo futuro del centro. Secondo Putin, lo sabilimento deve essere utilizzato con "il massimo effetto" e gli sviluppatori devono procedere "dai risultati raggiunti verso risultati futuri". Oltre al governatore Chibis e Aleksandr Gutsan, all'incontro hanno partecipato il ministro dell'Estremo Oriente e dell'Artico Aleksei Chekunkov, il vice primo ministro Aleksandr Novak e il consigliere presidenziale Maksim Oreshkin.
Novatek ha già annunciato che Belokamenka sarà utilizzato per costruire il previsto impianto GNL di Murmansk.
Lo stabilimento e i suoi principali bacini di carenaggio saranno anche utilizzati per scopi militari.
Il salvataggio cinese
Dopo che le aziende occidentali hanno abbandonato i progetti energetici russi dell'Artico, la Cina continua a colmare il gap tecnologico di cui soffre la Russia. Come detto, la prima fase del progetto Arctic LNG 2 è stato completato con tecnologia militare cinese.
Secondo quanto riportato dal quotidiano russo Kommersant, però, le turbine cinesi sarebbero un adattamento di attrezzature ucraine degli anni '80. In quanto tali, potrebbero non avere la stessa efficienza e affidabilità delle moderne turbine dell'azienda statunitense Baker Hughes. "Il funzionamento affidabile a lungo termine dei prototipi nelle condizioni del Golfo di Ob rappresenterà un serio rischio", ha riferito Kommersant.
Vista satellitare del cantiere Belokamenka, maggio 2023. L'immagine mostra le strutture a gravità per il primo e il secondo treno GNL e l'edificio di assemblaggio. (Fonte: High North News)
La società americana Baker Hugh avrebbe dovuto fornire l'attrezzatura per liquefare il gas naturale e generare elettricità nell'impianto, ma a seguito dell'invasione dell'Ucraina e delle successive sanzioni, l'azienda non ha consegnato la maggior parte delle turbine (ne sono state consegnate, infatti, solo quattro su un totale di 20 necessarie per gestire tutte e tre le linee di produzione di Arctic LNG 2).
La tecnologia occidentale si è finora dimostrata fondamentale per il funzionamento del precedente progetto GNL di Novatek, Yamal LNG. Infatti, mentre le prime tre linee di produzione progettate dalle principali aziende occidentali si sono dimostrate affidabili, la quarta più piccola che utilizzava il nuovo progetto di Novatek "Arctic Cascade" ha dovuto affrontare diversi ritardi ed arresti per problemi tecnici di varia natura.
La prima linea di produzione di Arctic LNG 2 è partita
Poche ore dopo che Putin ha lasciato Belokamenka, la struttura galleggiante alta più di 110 metri è stata rimorchiata fuori dalla baia di Kola. Cinque navi di supporto offshore, due rimorchiatori e una nave di soccorso hanno accompagnato l'unità, impegnando personale proveniente dalla vicina Severomorsk, la città quartier generale della Flotta del Nord della Marina Russa.
Novatek installerà inoltre un hub di trasbordo al largo della costa di Murmansk per economizzare ulteriormente il flusso di GNL verso l'Europa. La chiatta GNL Saam FSU , la più grande al mondo, è stata precedentemente rimorchiata lungo la costa dell'Africa occidentale dopo aver lasciato il cantiere navale in Corea del Sud a febbraio.
Il convoglio navigherà nel mare di Kara prima di arrivare a nord della penisola di Yamal e nella baia di Ob. Il viaggio è lungo più di 2.500 km e durerà più di una settimana.
L'imponente struttura, basata su 14 moduli forniti dai produttori europei e cinesi, costituisce una parte fondamentale del progetto Arctic LNG 2. Altre due strutture simili saranno costruite a Belokamenka, con una capacità produttiva annua compresa 19,8 milioni di tonnellate di GNL.
In particolare, il secondo hub di transhipment, Koryak FSU, sarà installato in Estremo Oriente al largo della penisola di Kamchatka. Originariamente previsto per il dispiegamento nel 2024, gli ultimi rapporti suggeriscono che l'hub potrebbe già essere inviato entro la fine di quest'anno.
Fino all'80% del GNL prodotto da Arctic LNG 2 confluirà in Asia, rendendo Koryak FSU indispensabile anche per la Cina.
Arctic LNG 2 conta un investimento di circa 21,3 miliardi di dollari. Novatek possiede il 60% del progetto, mentre la società energetica francese Total, la cinese CNPC, la CNOOC e un consorzio della giapponese Mitsui & Co e JOGMEC detengono il 10% ciascuna.
Rafforzare la flotta del Nord
Putin, inoltre, si è recato a Murmansk con l'idea di rafforzare l'esercito regionale. Anche se la sua visita nella penisola di Kola non era stata annunciata pubblicamente, nelle ultime settimane la regione dell'estremo nord era stata visitata dal Ministro dell'Estremo Oriente e dell'Artico Aleksei Chekunkov e dal Consigliere presidenziale Maksim Oreshkin. Dunque, era evidente che qualcosa era in atto.
Murmansk sta oggi sperimentando massicci investimenti in nuove miniere, nello sviluppo dei porti marittimi e nei progetti di gas naturale e non è stata una sorpresa che sia stato il centro di costruzione di GNL di Novatek a Belokamenka ad essere presentato come punto chiave nell'agenda di Putin quando è arrivato il 20 luglio.
Ma per Putin, di maggiore importanza sono le capacità militari della regione. Come detto, la penisola ospita la Flotta del Nord, una forza militare che sta diventando ancora più importante per Mosca nello "scontro" con la NATO nella regione baltica.
Severomorsk è la base principale della Flotta del Nord. Foto: Thomas Nilsen
Dalle basi lungo la costa della penisola di Kola, i sottomarini e le capacità navali di tale flotta possono, infatti, accedere agevolmente alle acque artiche ed altri mari anche in situazioni di crisi.
Come riferisce The Barents Observer, " a giudicare dalle informazioni condivise durante la visita di Putin, la regione di Murmansk sperimenterà nei prossimi anni un notevole accumulo di forze.
Il governatore di Murmansk Andrei Chibis con Putin e l'aiutante presidenziale Aleksandr Gutsan durante il giro in elicottero sulla baia di Kola. Foto: Cremlino
Nel suo incontro con il Presidente, il Governatore di Murmansk Andrei Chibis ha descritto come la sua regione si stia preparando a un "significativo aumento del numero di persone nelle città e negli insediamenti militari regionali".
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