Pechino accelera sul perno macroeconomico della "doppia circolazione" con un piano per creare un "mercato interno unificato". L'obiettivo generale della strategia, vale a dire l'autosufficienza della Cina, ha importanti implicazioni settoriali. Il primo è che il potenziamento della capacità industriale cinese ridurrà la sua dipendenza dal resto del mondo ed eliminerà potenziali colli di bottiglia, spesso legati alle risorse naturali e alla tecnologia. La direttiva tende anche a richiamare capitali e aziende estere tentando di costruire un mercato basato su regole
Macroeconomia cinese
di Nicola Iuvinale
La strategia macroeconomica della "doppia circolazione" è stata lanciata in piena pandemia dal presidente Xi Jinping nel 2020 e segue quella di politica estera della "Belt and Road Initiative" avviata nel 2013 e quella di politica industriale "Made in China 2025".
La doppia circolazione è stata incoronata come una parte centrale della pianificazione economica della Cina nel 14° piano economico quinquennale del marzo 2021.
Un intero capitolo (Capitolo 4) del Piano è dedicato alla doppia circolazione, ma con un focus più sulla “circolazione interna” che su quella esterna, come chiaro segno che l'autosufficienza è un obiettivo prioritario.
Per rendere la sua economia meno dipendente dal mondo esterno, la Cina ha reso noto il piano per la creazione di un "mercato interno unificato", cioè di un "grande mercato unificato nazionale e standardizzato, ad alta efficienza, basato su regole e completamente aperto, impegnando tutte le forze alla trasformazione del mercato socialista cinese, da grande a forte e di alto livello".
L'accelerazione è dovuta sia alle forti tensioni geopolitiche, che alle epidemie interne da coronavirus che hanno causato anche interruzioni delle catene di approvvigionamento.
La strategia mira principalmente a promuovere una produzione, distribuzione, circolazione e consumo più efficienti, tentando di rendere la Cina una calamita ancora più grande per le aziende e gli investimenti globali, secondo le linee guida pubblicate domenica dal Comitato Centrale del Partito Comunista e dal Consiglio di Stato.
Secondo gli analisti, la direttiva ha l'obiettivo di contrastare la produzione frammentata e l'uso delle risorse.
Saranno inoltre compiuti sforzi per "ripulire" le politiche preferenziali interne che svantaggiano le società straniere, proteggendo al contempo i diritti di proprietà, l'accesso al mercato e la concorrenza leale. Secondo il documento, la Cina intenderebbe promuovere una circolazione efficiente e l'espansione del mercato interno, costruire un ambiente commerciale stabile, equo, trasparente e ridurre i costi delle transazioni di mercato. La direttiva invita a promuovere l'innovazione scientifica e tecnologica e la modernizzazione industriale e a coltivare nuove forze per partecipare alla competizione e alla cooperazione internazionale. Inoltre, sarà necessario migliorare il sistema unificato di tutela dei diritti di proprietà, introdurre un sistema unificato di accesso al mercato e ottimizzare il sistema unificato del credito sociale. Il documento si concentra anche sul rafforzamento dell'interconnessione delle infrastrutture di mercato, compresa la creazione di una rete di circolazione modernizzata, il miglioramento dei canali di scambio delle informazioni di mercato e l'ammodernamento delle piattaforme operative. Come risulta dalla direttiva, la Cina intende sviluppare un mercato interno unico per fattori e risorse di produzione, come terra, lavoro, capitale, tecnologia, dati, energia e ambiente. Si sottolinea che è necessario formulare regole unificate per la regolamentazione del mercato, rafforzare la lotta ai monopoli e alla concorrenza sleale.
In sintesi, la strategia della doppia circolazione è una politica cruciale che riflette chiaramente la visione del mondo della Cina e il suo posto in esso. La Cina sta cercando di diventare un mercato completamente integrato, senza bisogno di aiuto dal resto del mondo, pur beneficiando ancora dei mercati di esportazione, soprattutto della Belt and Road.
Nella visione di Xi Jinping, la strategia della doppia circolazione dovrebbe tradursi in un surplus commerciale per la Cina; le importazioni sarebbero controllate in modo da ridurre l'eccessiva dipendenza dal resto del mondo e le esportazioni sarebbero ulteriormente promosse come un contrappeso per monetizzare i suoi sforzi.
È importante però notare che la spinta cinese all'autosufficienza non sarà solo un problema per il resto del mondo (in particolare per i maggiori esportatori di beni di fascia alta), ma anche per la stessa Cina.
Il motivo è che la ricerca del disaccoppiamento da parte della Cina richiederà enormi risorse finanziarie, con tutte le relative inefficienze.
Fonte russian.people.cn
Comments