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Immagine del redattoreNicola Iuvinale

La Russia ha risvegliato le democrazie a cooperare di fronte all'aggressione economica della Cina?

L'invasione russa dell'Ucraina è una gravissima violazione delle norme internazionali e dei diritti umani. Ma le azioni di Putin hanno lanciato un campanello d'allarme in gran parte del mondo?


di Nicola Iuvinale

Molti paesi e aziende stanno giustamente prendendo provvedimenti, comprese sanzioni economiche, per penalizzare la Russia a causa delle sue azioni violente e aggressive contro l'Ucraina.

Tra le aziende, si sono unite anche importanti società tecnologiche, comprese quelle degli Stati Uniti e dell'UE.

La domanda da porsi è se questo tipo di cooperazione economica globale, utilizzata per punire i trasgressori delle norme internazionali, potrà continuare e se sarà applicata anche alla Cina.

L'amministrazione Biden ha chiarito, prima dell'invasione russa, che avrebbe imposto severe sanzioni economiche alla Russia se avesse invaso l'Ucraina. Per fare ciò, gli Stati Uniti, così come l'Unione Europea, hanno imposto una vasta gamma di sanzioni alla Russia, compreso il suo sistema bancario.

Molte aziende in tutto il mondo hanno anche intrapreso autonome azioni per imporre sanzioni alla Russia e a Putin.

In particolare, in risposta all'invasione russa, Apple ha interrotto la vendita di iPhone e altri prodotti in Russia; pochi giorni dopo aver rimosso Sputnik e RT News dall'App Store e disabilitato alcuni servizi Apple Pay e funzionalità di Apple Maps. Samsung Electronics si è rapidamente unita a questi sforzi.

L'ammontare dei "danni economici" che la Russia dovrà affrontare a causa di queste e, probabilmente, ulteriori sanzioni dei governi e dell'industria saranno enormi.

E' certo che, se un numero sufficiente di nazioni - governi e industrie - resteranno saldamente unite, la Russia dovrà cambiare rotta.

La lezione da apprendere, si spera, è che le sanzioni economiche coordinate possano svolgere un ruolo importante nel dissuadere le azioni dei governi che violano la libertà e l'ordine globale.

Ma la potenza di questo strumento avrà efficacia solo se più nazioni e aziende difenderanno, insieme, la libertà e sceglieranno di non travalicare il sacrificio degli altri.

Basandosi sulla cooperazione contro l'aggressione russa, le nazioni democratiche possono ora trovare la volontà di cooperare contro l'aggressione economica cinese?

Chiaramente se la Cina invaderà Taiwan, è probabile che le nazioni democratiche alleate collaboreranno ancora una volta per imporre sanzioni economiche e tecnologiche.

Ma che dire in assenza di un'invasione?

Le nazioni resteranno in gran parte a guardare e lasceranno che la Cina attacchi economicamente le singole nazioni quando fanno qualcosa che "non garba" a Pechino?

Le nazioni resteranno inutilmente a guardare le loro aziende nazionali, anche del settore avanzato, perdere costantemente quote di mercato a causa dei "trasferimenti forzati di tecnologia", del furto di proprietà intellettuale e di massicci sussidi del governo cinese alle proprie aziende?

Tutte le nazioni, comprese l'UE e gli Stati Uniti, hanno avuto politiche industriali.

Il problema non è punire la Cina per aver messo in atto le proprie legittime politiche industriali; si tratta di limitare il vantaggio competitivo globale che deriva da politiche inique, distorsive e predatorie senza precedenti.

Oggi, poche nazioni sviluppate hanno limitato le importazioni di qualsiasi prodotto avanzato cinese ― come chip o veicoli elettrici ― costruito attraverso la sottrazione di proprietà intellettuale straniera o sussidi significativi (sovvenzioni che violano gli standard OCSE).

Ovviamente, in tali casi, la risposta delle nazioni danneggiate potrebbe essere il ricorso all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

Ma, per com'è attualmente strutturato, l'OMC non è adatto ad affrontare efficacemente queste sfide.

Molte delle pratiche predatorie cinesi sono difficili da perseguire presso l'OMC perché sono surrettizie e non codificate in leggi.

Vincere casi è difficile perché l'OMC è un organismo politico.

E anche se le cause contro la Cina venissero vinte, a quel punto i danni ai concorrenti stranieri sarebbero spesso irreversibili e gli eventuali dazi compensativi ammissibili carenti.

Il direttore dell'FBI Wray ha detto recentemente che la portata dello spionaggio economico cinese "mi ha lasciato senza parole".

L'FBI ha accusato le spie cinesi di prendere di mira una vasta gamma di ricerche innovative statunitensi, inclusi vaccini Covid, chip per computer, centrali nucleari, turbine eoliche e smartphone. Oggi, l'FBI apre in USA una nuova indagine di controspionaggio economico sulla Cina in media ogni 12 ore e ora ha oltre 2.000 casi di questo tipo.

Wray: "Non c'è altro paese oltre la Cina, che rappresenti una minaccia più ampia per le nostre idee, innovazione e sicurezza economica".

È tempo di trattare le politiche sleali della Cina come atti di aggressione economica che violano l'ordine globale e, in quanto tali, è tempo che le nazioni cooperino per limitare la capacità della Cina di trarre profitto da tale illegittima aggressione.
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