Gli USA e alcuni paesi della Nato stanno armando la mano dell'Ucraina. Un'azione molto pericolosa in questa fase storica che potrebbe condurre Kiev a compiere un passo falso credendo nell'appoggio dell'occidente. Una guerra con la Russia coinvolgerebbe anche l'UE
di Nicola Iuvinale
La situazione ai confini dell'Unione Europea orientale si sta facendo molto, molto grave.
Minsk e il suo dittatore Lukaschenko, su mandato della Russia e dello Zar Vladimir Putin, dopo il dirottamento aereo, cerca ancora di destabilizzare l'inconsistente UE rifiutando violentemente i profughi siriani e iracheni, minacciando l'interruzione della fornitura di gas all'UE.
La "separatista" Polonia erige "muri" sulla frontiera e la Gran Bretagna ha inviato ieri truppe sul confine Lituano a sostegno della Polonia.
Ci sono stati anche spari e schermaglie varie.
La Russia, a sua volta, ha di nuovo ammassato truppe al confine con l'Ucraina. In tale situazione, gli Stati Uniti e alcuni alleati della NATO stanno anche fornendo armi l'Ucraina e sostengono una pericolosa politica che incoraggia i leader di Kiev a credere di poter avere un forte sostegno dell'occidentale nel loro confronto con la Russia e con i separatisti del Donbass.
Oltre alla crescente arroganza di Lukashenko, sempre più sostenuto e guidato dal burattinaio Putin, il conflitto tra il governo ucraino e le forze separatiste, rimasto a covare sotto la cenere negli ultimi anni grazie ai fragili accordi di Minsk, mostra inequivocabili segni di ripresa violenta.
Ovviamente ciò sta degradando i già tesissimi rapporti tra Kiev e Mosca.
In occidente c'è una crescente convinzione che la Russia potrebbe persino lanciare a breve un'invasione dell'Ucraina.
I leader occidentali, con a capo gli Joe Biden, stanno seguendo una strategia sconsiderata che sta portando a quotidiani "avvertimenti" da parte del Cremlino. l'UE appare assente,
In due occasioni, dall'inizio di aprile, la Russia ha effettuato pericolosi schieramenti militari vicino al confine con l'Ucraina.
Poco prima dell'episodio, l'amministrazione Biden aveva annunciato una nuova vendita di armi da 125 milioni di dollari a Kiev.
Sebbene la vendita a giugno sia stata temporaneamente sospesa, 60 milioni di dollari di quel pacchetto di armi sono stati poi consegnati durante la visita del segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin all'Ucraina alla fine di ottobre.
Gli Stati Uniti non sono l'unico membro della NATO che ha venduto armi destabilizzanti a Kiev.
La Turchia sta dotando l'esercito ucraino di droni e, alla fine di ottobre, le forze di Kiev ne hanno lanciato un attacco che ha distrutto le batterie di artiglieria dei ribelli nel Donbas. Mosca ha espresso forti proteste sull'escalation sia in Ucraina che in Turchia.
Ne è seguito un nuovo recente dispiegamento di forze russe vicino al confine ucraino; gli USA hanno manifestato la loro preoccupazione che la Russia possa "ripetere" l'offensiva militare del 2014 quando il governo di Vladimir Putin s'impadronì della Crimea e poi fornì supporto militare ai secessionisti nell'est Ucraina.
Ma la vendita di armi è solo una componente del crescente sostegno a Kiev da parte degli Stati Uniti e di alcuni dei suoi alleati della NATO.
Il Presidente Biden ha ripetutamente espresso l'impegno di Washington a riconoscere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina contro "l'aggressione russa".
Le truppe statunitensi e ucraine hanno condotto esercitazioni militari congiunte in diverse occasioni e le forze ucraine sono state anche impegnate in esercitazioni militari della NATO.
L'Ucraina ha infatti ospitato l'ultima di quelle manovre nel settembre 2021, ed è trattata come un membro della NATO a tutti gli effetti.
Ma queste azioni sono inutilmente destabilizzanti.
I leader ucraini, incluso il presidente Zelensky, stanno già rilasciando dichiarazioni sulla riconquista della Crimea e sull'annientamento dei separatisti nel Donbass.
Il documento ufficiale sulla strategia di difesa del paese, adottato nel marzo 2021, include esplicitamente tali obiettivi.
Ovviamente tali affermazioni sono prive di sostanza; le forze militari ucraine non possono competere con quelle russe né in termini di quantità, né di qualità.
Tuttavia, la fiducia nel sostegno militare degli Stati Uniti o della NATO può indurre i leader ucraini ad abbandonare la prudenza e a provocare un pericoloso scontro con la Russia.
Già una volta, gli Stati Uniti hanno spinto un paese, che presumeva di avere il sostegno di Washington, in guerra ed il risultato è stato disastroso.
L'amministrazione Bush stupidamente incoraggiò il Presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili a credere che il suo paese fosse un importante alleato degli Stati Uniti e che gli USA e la NATO sarebbero venuti in soccorso della Georgia se fosse stata coinvolta in un conflitto con la Russia.
Washington fornì milioni di dollari in armi a Tbilisi addestrandone persino le truppe.
Bush spinse gli alleati della NATO a dare alla Georgia (e all'Ucraina) l'adesione all'alleanza atlantica, senza successo.
Ma ben presto la Georgia scoprì che gli Stati Uniti non erano disposti a combattere una guerra per loro conto e fu costretta a firmare un accordo di pace alle condizioni della Russia.
Anche oggi Kiev chiede costantemente l'ingresso nell'UE e nella NATO, sul sostegno degli Stati Uniti.
Il parallelo tra Bush e l'attuale politica di Biden nei confronti dell'Ucraina è allarmante. Washington e i suoi partner della NATO devono fare marcia indietro dalle loro politiche sempre più pericolose.
Il Cremlino ha chiarito più volte che considera l'Ucraina una preoccupazione fondamentale per la sicurezza russa e che gli sforzi per rendere quel paese un alleato militare occidentale rischiano di superare la loro linea rossa.
Adottare misure che incoraggiano un paese volubile a impegnarsi in provocazioni che non può sostenere - soprattutto se il suo avversario più forte è in grado di rispondere intensificando lo scontro - è una gravissima negligenza di politica estera. Armare l'Ucraina è un esempio da manuale di tale follia.
Consegna l'Europa nelle mani di Putin e di Xi Jimping. Pagheremo la dipendenza energetica dalla Russia e quella delle terre rare dalla Cina indispensabili per la transizione energetica.
L'amministrazione Biden difende la Grecia contro la Turchia, appoggia la Francia nel loro accordo con Atene e vende armi all'Ucraina insieme alla Turchia!
Gli Stati Uniti e la Turchia devono cambiare rotta prima di trasformare il conflitto ucraino in una conflagrazione che potrebbe coinvolgere anche l'Unione Europea.
Dal canto suo l'UE deve svegliarsi in fretta dal suo perenne letargo e dai suoi irrisolti conflitti di interesse.
Fonte The National Interest
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