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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Mar Cinese Meridionale: Cina e Arabia Saudita annunciano l'esercitazione navale "Blue Sword"

Negli ultimi 13 anni, le forze navali cinesi hanno svolto un ruolo significativo in Medio Oriente. Il suo punto d'appoggio si trova nel Golfo di Aden, a Gibuti


G e N Iuvinale


La Cina ha dichiarato che nel mese di ottobre terrà un addestramento navale con l’Arabia Saudita.


"Sulla base del piano di cooperazione militare internazionale e del consenso raggiunto dalle due parti, Cina e Arabia Saudita terranno un addestramento congiunto per operazioni speciali navali 'Blue Sword-2023' a Zhanjiang, nella provincia del Guangdong nel sud della Cina, in ottobre", ha detto ieri, 28 settembre, il colonnello Wu Qian, portavoce del Ministero della Difesa Nazionale cinese, durante una conferenza stampa.



PLANavy nel Porto di Gibuti, Golfo di Aden

A Zhanjiang c'è il quartier generale della flotta cinese del Mar Cinese Meridionale ed è un'importante base per le operazioni nell'area.

Secondo il portavoce cinese, "la formazione congiunta si concentrerà sulle operazioni antiterrorismo marittime all'estero e coprirà argomenti come le tattiche di cecchino, la guida di imbarcazioni, l'atterraggio di elicotteri e il salvataggio congiunto".


Questa è la seconda volta che la marina cinese e quella saudita tengono un addestramento congiunto.

L'esercitazione Blue Sword si è svolta l’ultima volta nel 2019 presso la base navale King Faisal a Jeddah, con un addestramento congiunto tra le forze speciali navali di Cina e Arabia Saudita.


Nell'occasione, la Cina precisò che l'operazione militare era stata progettata per rafforzare i reciproci rapporti di fiducia e di amicizia tra le due marine. L'esercitazione è durata tre settimane.



Una nuova potenza sulla scena mondiale


Negli ultimi anni Pechino ha cercato di svolgere un ruolo sempre più importante nel Medio Oriente. Quest’anno ha contribuito a mediare la riconciliazione tra Iran e Arabia Saudita. Nei giorni scorsi, Pechino ha anche ospitato il leader del regime siriano Bashar Al-Assad, un viaggio raro per Assad fuori dalla regione.


La Cina si è concentrata molto anche sulle relazioni con i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, con un importante vertice nel 2022.


Negli ultimi 13 anni, le forze navali cinesi hanno svolto un ruolo in Medio Oriente. Il punto d'appoggio della PLANavy si trova a Gibuti. Pechino ha condotto diverse missioni di scorta e vigilanza antipirateria nel Golfo di Aden e al largo della Somalia.

Per Pechino, il porto militare di Gibuti rappresenta una porta aperta anche sui mercati dell’Africa orientale e centrale, dove la Cina ha investito miliardi di dollari con il faraonico progetto della Belt and Road Initiative. Per questo motivo, Pechino ha puntato gli occhi sul Paese, inserendolo tra le nazioni strategiche nelle sue politiche commerciali.


Gibuti, ex colonia francese, ha affittato a diversi Paesi erreni sui quali sono state costruite basi militari. Stati Uniti, Francia, Giappone, Cina e Italia hanno propri contingenti sul posto.

La Marina cinese ha iniziato a condurre missioni di scorta nel Golfo di Aden e nelle acque al largo della Somalia nel dicembre 2008, soprattutto grazie alla propria base militare di Gibuti.


“Il 26 dicembre 2008, in conformità con la pertinente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) e con l’approvazione del Consiglio di Stato cinese e della Commissione Militare Centrale (CMC), una task force di scorta navale cinese della PLA comprendente i cacciatorpediniere lanciamissili Haikou (Scafo 171) e Wuhan (Scafo 169), nonché la nave da rifornimento completa Weishanhu (Scafo 887), è salpata da un porto militare a Sanya, nella provincia di Hainan, nel sud della Cina, per svolgere missioni di scorta nel Golfo di Aden e nelle acque al largo del costa somala”, ha osservato la Cina.


Nel settembre 2021, inoltre, la 39a flotta della Marina militare cinese è partita dalla città di Qingdao, nella provincia cinese orientale dello Shandong, per condurre una missione di scorta e vigilanza antipirateria nel Golfo di Aden e al largo della Somalia.


La flotta era composta dal cacciatorpediniere lanciamissili Urumqi, dalla fregata missilistica Yantai e dalla nave rifornimento Taihu, con a bordo decine di soldati per operazioni speciali e due elicotteri. In preparazione alla missione, la flotta ha condotto corsi di formazione sull’uso di armi, antiterrorismo e antipirateria, nonché tecniche di rifornimento in mare.


Nel 2009, anche Cina e Russia hanno effettuato al largo delle coste dei Paesi del Medio Oriente un'esercitazione congiunta antipirateria marittima chiamata Peace Blue Shield.


Pechino ha dichiarato ufficialmente di aver scortato finora 6.000 navi al largo delle coste della Somalia e nelle acque al largo di Aden come parte della missione di scorta che vede varie navi entrare e uscire da dal porto di Gibuti.


Nel marzo scorso, la Cina ha anche condotto un’esercitazione denominata Security Belt 2023 con Russia e Iran nel Golfo di Oman. Le esercitazioni hanno incluso cacciatorpediniere provenienti da Iran, Russia e Cina che hanno operato al largo del porto iraniano di Chabahar.


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