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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Nuovo ordine mondiale, Putin "vuota il sacco": ecco cosa sta realizzando insieme a Xi Jinping


G e N Iuvinale


Vladimir Putin è intervenuto al terzo Belt and Road Summit Forum for International Cooperation che si sta svolgendo in questi giorni a Pechino. Nell'occasione, il Presidente russo ha tenuto un discorso alla cerimonia di apertura come ospite d'onore, facendo seguito alla dichiarazione ufficiale del leader cinese Xi Jinping.



Foto: Sito Ufficiale Belt and Road

Cosa ha detto Putin (qui il testo completo).


  • La cooperazione tra Russia e Cina. Putin ha aperto il discorso sottolinendo il desiderio di entrambi i Paesi di portare avanti una "cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa per raggiungere un progresso economico e un benessere sociale universali, sostenibili e a lungo termine, nel rispetto della diversità dei paesi". Sulla "nuova era" della cooperazione globale sino-russa e sul rischio che ciò comporta per l'Occidente leggi qui.

La relazione tra i due Paesi si sta evolvendo in termini di interdipendenza strategica asimmetrica. L'interdipendenza è la descrizione più accurata dell'attuale partenariato tra Russia e Cina poiché Pechino ha bisogno dell'energia russa, dell'assistenza con il suo programma nucleare civile, del sostegno delle Nazioni Unite, della cooperazione militare e di un'azione congiunta nell'Indo-pacifico.Lo scenario migliore per la Cina, quindi, è uno status quo diplomaticamente accettabile che le consenta di perseguire i propri interessi in Europa e in Russia, preservando allo stesso tempo lo stato russo come una grande potenza.
  • Creare un Grande Spazio Eurasiatico. Il Presidente russo ha ribadito la proposta russa di formare un Grande Spazio Eurasiatico, "uno spazio di cooperazione e interazione tra persone che la pensano allo stesso modo, in cui saranno collegati vari processi di integrazione, tra cui la Belt and Road Initiative, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, l’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) e l’Unione economica eurasiatica tra la Russia e i suoi partner spaziali post-sovietici". Come sì è scritto, Russia e Cina vogliono "rompere i piani della NATO" in Europa e gestire insieme l'Indo-Pacifico. La Russia ha notevoli risorse energetiche e militari e tecnologie che altri Stati vogliono acquistare e, nonostante le sanzioni, Mosca ha mantenuto relazioni con paesi del Medio Oriente, Africa, Asia centrale e sud-est asiatico. La Cina, a sua volta, continua a fornire alla Russia un'ancora di salvezza economica. E' diventata, infatti, il suo partner commerciale predominante e il suo principale cliente per merci scontate come prodotti agricoli ed energia.

  • "Russia e Cina hanno raggiunto un accordo sullo sviluppo parallelo e coordinato dell’Unione economica eurasiatica e dell’Iniziativa Belt and Road, e gli Stati membri hanno anche raggiunto un accordo non preferenziale sulla cooperazione economica e commerciale tra l’Unione economica eurasiatica e la Cina. Abbiamo istituito un comitato congiunto dedicato all’attuazione dell’accordo. Nel febbraio 2023 abbiamo adottato una tabella di marcia dettagliata che prevede l’instaurazione di un’interazione tra l’Unione economica eurasiatica e la Cina nei settori della politica commerciale e della digitalizzazione delle rotte di trasporto. [...] l’agenda di integrazione nel senso più ampio è parte integrante della strategia di sviluppo nazionale della Russia e del rafforzamento della sovranità economica, tecnologica e finanziaria, della modernizzazione e dell’espansione delle infrastrutture".

Putin e Xi hanno hanno creato un partenariato strategico nel cuore dell'Eurasia. L'amicizia "illimitata" tra i due leader, dichiarata ufficialmente al mondo il 24 febbraio 2022, segna l'inizio di una nuova era: il declino occidentale.
  • Il corridoio di trasporto internazionale nord-sud. Dopo Xi Jinping, anche Putin ha confermato che nella parte europea della Russia si sta realizzando un corridoio di trasporto internazionale nord-sud che collega i porti russi nel Mar Baltico e nell’Artico con quelli sulla costa del Golfo Persico e nell’Oceano Indiano. "L’intero percorso dalla città di Murmansk, nel nord della Russia, al porto iraniano di Bandar Abbas garantirà una connettività ferroviaria senza interruzioni", ha aggiunto il Presidente russo.

  • La linea di trasporto da nord a sud che attraverserà le regioni russe degli Urali e della Siberia. Putin ha parlato anche di una ulteriore linea di trasporto da nord a sud che attraverserà le regioni russe degli Urali e della Siberia. "Il suo elemento chiave è la modernizzazione della sezione centrale della Ferrovia Transiberiana, compresa la Ferrovia della Siberia Occidentale in Russia (Oblast di Omsk, Oblast di Novosibirsk, Oblast di Kemerovo, Oblast di Tomsk, Altai Krai).

  • La costruzione della Northern Latitude Railway. Si tratta di un'altra linea ferroviaria che collegherà i porti dell'Oceano Artico e la penisola di Yamal nel territorio settentrionale russodi Krasnoyarsk e l'oblast autonomo di Khanty-Mansiysk con la più grande ferrovia russa. La Nuova Ferrovia della Siberia Settentrionale collega, infatti, la Ferrovia Transiberiana e la linea principale Baikal-Amur.

  • Nuove linee ferroviarie. Putin ha anche confermato la realizzazione in corso di nuove linee ferroviarie con partner stranieri a sud, "dalla Siberia centrale alla Cina, alla Mongolia e ai porti nell’Oceano Indiano e nel Pacifico".

Capitolo Artico

  • La Russia sta progettando un altro corridoio dall’Artico all’estremo sud-est. Si tratta di una linea ferroviaria che collegherà quella principale Baikal-Amur alla Yakutia, con la realizzazione di un ponte sui fiumi Lena e Amur. Ciò, ha detto il Presidente russo, richiederà "l'ammodernamento e il potenziamento della ferrovia del Pacifico e delle autostrade, nonché la creazione di un terminal in acque profonde nella sezione orientale della rotta del Mare del Nord.

  • Putin ha tenuto a precisare che "tutti questi corridoi di trasporto da nord a sud (la parte europea della Russia, la Siberia e l’Estremo Oriente) offriranno opportunità di collegamenti diretti e di integrazione della Rotta del Mare del Nord con i grandi centri logistici nella parte meridionale del continente russo, indiano e Coste del Pacifico.

  • La richiesta di aiuto finanziario. "Per quanto riguarda la rotta del Mare del Nord, la Russia non solo propone ai paesi partner di sfruttare attivamente questo potenziale di trasporto, ma invita anche i paesi interessati a partecipare direttamente al suo sviluppo", ha detto Putin.

"La Russia è disposta a fornire navigazione, comunicazioni e rifornimenti affidabili sul ghiaccio. A partire dal prossimo anno, le navi mercantili di classe ice potranno percorrere l’intera rotta del Mare del Nord tutto l’anno".

  • La ricerca di nuovi mercati. "L’apertura dei suddetti canali commerciali logistici internazionali e regionali riflette oggettivamente i profondi cambiamenti in atto nell’economia mondiale e il nuovo ruolo svolto dai Paesi nei centri di crescita e sviluppo come la regione Asia-Pacifico e l’emisfero meridionale". Come si è detto, la Russia sta sempre più utilizzando la cosiddetta rotta del Mare del Nord (NSR) come utile alternativa ad altre linee per trasportare petrolio e gas in Cina. Lo scorso giugno, il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha dichiarato che nei prossimi 13 anni saranno investiti circa 21 miliardi di dollari nello sviluppo della Northern Sea Route. L'investimento consisterà nella costruzione di 50 rompighiaccio e navi di classe ghiaccio, nella costruzione di porti e nella creazione di una costellazione di satelliti orbitali. Diversi i fattori che ne hanno consentito un uso sempre più diffuso, in particolare le temperature elevate, le sanzioni occidentali e l'insicurezza nel transitare nel Mar Nero. Un fattore determinante che ha spinto la Russia a sviluppare ulteriormente la NSR come rotta percorribile sono state le sanzioni occidentali che hanno imposto il divieto alle importazioni di greggio russo. Di conseguenza, Mosca ha dovuto trovare clienti disposti ad accettare il suo greggio e, nonostante tale divieto, il principale cliente è diventato la Cina.

La Russia mira ad aumentare la capacità della NSR a 100 milioni di tonnellate entro il 2026 e a 200 milioni di tonnellate entro il 2030.
Putin non può permettersi di ritardare le consegne perché Mosca spende una quota significativa delle finanze statali per finanziare la guerra contro l'Ucraina e le entrate dell'industria energetica sono di importanza cruciale.

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Fonte: MOL

  • Presidenza dei BRICS nel 2024. La Russia, ha detto Putin, "che ricoprirà la presidenza dei BRICS nel 2024, ha preso l’iniziativa di istituire un comitato per i trasporti e la logistica nell’ambito dei BRICS. Il comitato, con la partecipazione dei membri BRICS e dei paesi partner dell’alleanza, collabora con altri paesi interessati per affrontare in modo globale lo sviluppo dei corridoi di trasporto internazionali".


Crescono i legami economici


Secondo il database Comtrade delle Nazioni Unite, che aggrega le statistiche del commercio globale, nel 2022 i rapporti economici tra Russia e Cina hanno raggiunto il livello record di 190 miliardi di dollari, segnado un aumento del 30% rispetto all’anno precedente.


Nel 2024, si prevede che i rapporti commerciali tra i due Paesi supereranno i 200 miliardi di dollari.

Secondo le stime dell’Istituto per le economie emergenti della Banca di Finlandia, attualmente la Cina rappresenta circa la metà delle importazioni della Russia, rispetto ad un quarto prima della guerra. Ciò include il commercio dei cosiddetti articoli e tecnologie a duplice uso: beni con applicazioni sia civili che militari, come droni e microchip.


La cooperazione militare


A tutto ciò, si aggiunge una cooperazione militare sempre più "intima" tra Putin e Xi. Il 9 giugno scorso i Capi di Stato Maggiore di Russia e Cina, Valery Gerasimov e Liu Zhenli, hanno confermato la routinizzazione delle esercitazioni militari congiunte nell'Indo-Pacifico, a dimostrazione di un accordo di partnership a tutto tondo tra i due Paesi.


Per tutto il 2022, inoltre, il governo cinese ha sostenuto apertamente le posizioni russe sull'Ucraina, affermando di essere "imparziale e obiettiva". Nelle dichiarazioni ufficiali sulla guerra, i funzionari cinesi si sono rifiutati di definire le azioni della Russia contro l'Ucraina come una "invasione" o una "guerra", ripetendo, invece, il termine russo di "operazione militare speciale".


Una recente analisi della CNBC, conferma inoltre come le aziende cinesi stiano svolgendo un ruolo sempre più significativo nel sostenere le capacità militari della Russia in Ucraina, esportando beni che finiscono sul campo di battaglia.


La notizia della CNBC fa seguito alla pubblicazione, avvenuta a luglio scorso, di un rapporto dell’intelligence americana in cui si afferma che la Cina “è diventata anche un sostegno sempre più importante per la Russia nel suo sforzo bellico, probabilmente fornendo a Mosca la tecnologia chiave e le attrezzature a duplice uso utilizzate in Ucraina”.


Kiev ha riferito che da aprile le sue forze militari stanno trovando sempre più componenti cinesi nelle armi usate dall’esercito russo. Si tratta dello stesso mese in cui Putin e Li Shangfu, all’epoca ministro della Difesa cinese, hanno ribadito la partnership “senza limiti” tra Mosca e Pechino. Concidenze?


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Ascolta anche l'intervento di Gabriele Iuvinale tenuto nel corso Convegno organizzato dal Comitato Atlantico Italiano a luglio scorso.

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