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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Operazione "Pegasus 23": la declinazione francese della strategia indo-pacifica


G e N Iuvinale


La Francia ha sette Province e territori d'oltremare nell'Indo-Pacifico [la Nuova Caledonia, la cosiddetta Polinesia Francese con le Isole della Società, le Isole Tubuai, le Marchesi e le Tuamotu e le isole di Wallis e Futuna] ed è anche l'unico Paese in Europa con basi militari permanenti nella regione.

Per questo, si è più volte definita un "Paese indo-pacifico", promuovendo una propria "Indo-Pacific strategy".

La sua declinazione è la recente operazione denominata "Pegasus 23".


Foto: Armée française - Opérations militaires

Di cosa si tratta?

"Pegasus 23" può essere considerata la più grande operazione militare aerea nella regione dell'Indo-Pacifico svolta dalle forze aerospaziali francesi che hanno investito in armi ed attrezzature avanzate, conducendo scambi di difesa con i partner della regione.


La Francia ha effettuato operazioni militari aeree nella regione indo-pacifica in tre precedenti occasioni: nel 2018, nel 2021 e nel 2022.

"Pegasus 23", però, ha superato le precedenti in termini di durata e di scala di partecipazione. L'operazione, suddivisa in tre fasi, è iniziata il 25 giugno e si è conclusa il 3 agosto, con le forze francesi che hanno inviato un totale di 19 aerei e 320 militari.

La prima fase

La prima fase ha messo alla prova la capacità di manovra coordinata a lunga distanza delle forze aeree. Dal 25 al 28 giugno, infatti, la flotta francese, comprendente 10 caccia "Rafale", 5 A330MRTT tanker e 4 aerei da trasporto A400M, è arrivata negli Emirati Arabi Uniti per un transito dopo circa 6,5 ​​ore di volo. Successivamente, 4 "Rafale", 2 A330MRTT ed un A400M hanno volato per 7 ore e mezza, arrivando ​​​​alla base aerea di Subang in Malesia.


Gli altri velivoli, invece, sono ripartiti verso la base aerea di Paya Lebar a Singapore nella quale sono atterrati dopo 8 ore di volo. Il tempo totale di questa prima fase è stato di oltre 30 ore con un viaggio di circa 11.000 chilometri.



Foto: Armée française - Opérations militaires

La seconda fase

La seconda fase è servita per mettere alla prova le capacità di combattimento autonome e congiunte. Dal 28 giugno al 24 luglio, le forze aerospaziali francesi hanno partecipato all'esercitazione "Northern Edge-2" guidata dalle forze armate statunitensi dopo essere arrivate alla base aerea americana Anderson a Guam.


Inoltre, i caccia francesi "Rafale" e gli F-35 statunitensi e altri velivoli hanno condotto esercitazioni come il combattimento aereo a distanza ravvicinata e la ricognizione ravvicinata. L'aerocisterna francese A330MRTT e quella alleata hanno invece condotto addestramento cooperativo e missioni di salvataggio.



Foto: Armée française - Opérations militaires

La terza fase

La terza fase si è concentra sul miglioramento della cooperazione tra le forze aerospaziali francesi ei partner regionali. In particolare, dal 24 luglio al 3 agosto gli aerei militari francesi hanno sostato in molti Paesi, partecipando ad attività come esposizioni statiche, operazioni congiunte e seminari.


Durante l'operazione, le forze aerospaziali francesi hanno organizzato 11 scali, effettuando 14 addestramenti militari congiunti con Emirati Arabi Uniti, Singapore, Malesia, Indonesia, Qatar, Gibuti, Giappone e Corea del Sud.

I caccia Rafale sono stati inviati 90 volte, mentre la petroliera A330MRTT e l'aereo da trasporto A400M rispettivamente 30 e 20 volte.



Foto: Armée française - Opérations militaires

La Francia ha dichiarato che l'operazione aveva due obiettivi principali.

Il primo: rafforzare la formazione del personale militare e delle attrezzature all'estero.

La Francia ha il secondo maggior numero di basi militari estere al mondo dopo gli Stati Uniti, tra cui la 104 Air Force Base ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, è la prima destinazione delle forze aerospaziali francesi per arrivare nella regione indo-pacifica. Tutti gli aerei si fermano prima in questo scalo per testare la capacità di supporto logistico della base.


La base dell'aeronautica militare 188 a Gibuti è considerata dalla Francia come il confine della regione indo-pacifica ed è un nodo importante per l'esercito francese per entrare ed uscire dalla regione. Nella terza fase, in particolare, proprio da questa base un aerocisterna A330MRTT e due caccia "Mirage" 2000-5 hanno condotto esercitazioni aeree per migliorare la capacità di combattimento cooperativo.


Il secondo fine: rafforzare la cooperazione con alleati e paesi partner.

Francia e Singapore sono partner strategici dal 2012 e lo scorso anno gli eserciti dei due Paesi hanno firmato un accordo di mutua assistenza logistica. Durante questa operazione, gli aerei francesi hanno condotto un addestramento congiunto con i caccia F-15SG di Singapore.


Inoltre, alcuni velivoli delle forze aerospaziali francesi sono rimasti in Corea del Sud ed in Giappone per tre giorni per condurre un addestramento congiunto rispettivamente con l'aeronautica coreana e la forza di autodifesa aerea giapponese per rafforzare gli scambi e la cooperazione.





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