top of page
Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Operazioni "militari" ibride e rapporti sino-russi nella Northern Sea Route. Le ultime novità.

Navi russe e cinesi in viaggio sulla Northern Sea Route sono state segnalate dalla polizia finlandese dopo il danneggiamento di un gasdotto e di un cavo sottomarino per telecomunicazioni.

La società russa Novatek ha confermato la costruzione dei gasdotti a Murmansk, una città situata nell'estrema parte nord-occidentale della Russia europea. Putin ha deciso di tagliare i fondi per la realizzazione della flotta rompighiaccio.

Il taglio degli investimenti e l’impennata dei costi di costruzione porteranno ad un ritardo significativo per l’espansione della flotta russa a propulsione nucleare. Infine, con la Finlandia nella NATO, la Russia ristruttura le forze armate, privando la Flotta del Nord dello status di distretto militare.


G e N Iuvinale


Navi russe e cinesi sono state segnalate dopo il danneggiamento di un gasdotto e di un cavo sottomarino per telecomunicazioni


Un gasdotto sottomarino e un cavo per le telecomunicazioni che collega la Finlandia e l'Estonia sotto il Mar Baltico sono stati danneggiati il 7 ottobre scorso, in quello che è stato un atto deliberato, ha detto il National Bureau of Investigation (NBI) della polizia finlandese.


Il gasdotto del Baltico (Balticconnector) è stato chiuso domenica per il timore che il gas fuoriuscisse da un buco nella conduttura di 77 km (48 miglia) L'operatore finlandese Gasgrid ha dichiarato che la riparazione potrebbe richiedere mesi.


"È probabile che i danni al gasdotto e al cavo di comunicazione siano il risultato di attività esterne. La causa del danno non è ancora chiara, le indagini continuano in collaborazione tra Finlandia ed Estonia", ha dichiarato martedì il presidente finlandese Sauli Niinisto in un comunicato.

Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto che l'Alleanza Nord-Atlantica starebbe condividendo le informazioni sui danni. La Finlandia è entrata a far parte dell'alleanza militare in aprile, mentre l'Estonia ne è membro dal 2004.


Il danno al gasdotto è avvenuto in acque finlandesi, mentre quello del cavo di telecomunicazione si è verificato in acque estoni.


Prima della guerra in Ucraina, parte del gas trasportato dal Balticconnector - che presenta una profondità massima di 100 metri - proveniva da un gasdotto della vicina Russia, ma la Finlandia ha smesso di importare gas russo.


L'istituto norvegese di sismologia Norsar ha dichiarato di aver identificato "una probabile esplosione" vicino il gasdotto del Mar Baltico intorno all'ora dell'interruzione di domenica scorsa. L'indicazione di un'esplosione proviene dai dati raccolti dalle stazioni sismiche lungo la costa finlandese.


L'Ufficio nazionale finlandese per le indagini ha dichiarato martedì di aver avviato un'indagine su determinate navi che navigavano nell'area durante l'incidente al gasdotto.

Le navi sono la russa Sevmorput Rosatomflot e la portacontainer cinese Newnew Polar Bear.


"Le navi presenti nell'area al momento dell'incidente sono state accertate da fonti ufficiali. Le misure investigative si sono concentrate su alcune navi, come la Newnew Polar Bear e la Sevmorput, ma anche su altre che, secondo i dati, si trovavano nell'area al momento dell'incidente", ha affermato il Sovrintendente del National Bureau of Investigation, Risto Lohi, in una nota ufficiale.


"Oltre ai movimenti delle navi, si sta indagando sul loro passato e sulle loro attività precedenti, in collaborazione con le autorità di altri Stati", ha aggiunto Lohi.


In una seconda nota, il National Bureau of Investigation ha comunicato la prosecuzione delle indagini sulla scena del crimine e sulla posizione del danno.


Una riproduzione dei dati di navigazione del 7 ottobre viene mostrata in questo tweet.


Secondo il sito The Barents Observer, le due navi erano dirette a San Pietroburgo. L'11 e il 13 ottobre sono partite per un viaggio di ritorno verso nord, utilizzando la scorciatoia Europa-Asia attraverso l'Artico. Mercoledì mattina, la Sevmorput Rosatomflot e Newnew Polar Bear stavano attraversando il Circolo Polare Artico al di fuori della Norvegia settentrionale. La cinese Newnew Polar Bear era a poche ore di distanza dalla Sevmorput, la nave russa portacontainer a propulsione nucleare.


Leggi anche:

  • La rotta del Mare del Nord è una panacea per Russia e Cina. Con Nuova Delhi che fa eco a Pechino. Lo scorso giugno, il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha dichiarato che nei prossimi 13 anni saranno investiti circa 21 miliardi di dollari nello sviluppo della Northern Sea Route. L'investimento consisterà nella costruzione di 50 rompighiaccio e navi di classe ghiaccio, nella costruzione di porti e nella creazione di una costellazione di satelliti orbitali.

  • La Cina continua a finanziare Putin. I suoi acquisti di petrolio russo sono cresciuti del 26%. La Russia resta il principale fornitore di petrolio della Cina anche nel mese di agosto 2023, come moostrano i dati resi pubblici il 20 settembre scorso del governo cinese, anche se gli sconti sul greggio russo hanno continuato a ridursi e Mosca ha tagliato le sue esportazioni. Con l'aumento delle vendite all'estero, Mosca spera espandere le proprie infrastrutture per diversificare le esportazioni di materie prime verso est e lontano dall’Europa, che considera politicamente “ostile” dopo le sanzioni imposte alla vendita del suo petrolio.


L'analisi norvegese

"Non possiamo entrare nel dettaglio delle due navi", ha detto a The Barents Observer il caporale Jonny Karlsen, portavoce del Quartier Generale Congiunto norvegese.


Le Forze armate norvegesi, insieme alla polizia, hanno aumentato la vigilanza alla fine del 2022.


In questo periodo la Sevmorput sta effettuando un viaggio "commerciale" per incrementare il traffico merci tra l'Estremo Oriente russo e le regioni di San Pietroburgo.


La nave "dual use" viene spesso utilizzata dalla Flotta russa del Nord e da altre strutture militari per consegnare armi alle basi artiche e ai siti di test.

Hong Kong, invece, è la destinazione della Newnew Polar Bear, secondo il permesso rilasciato dall'Amministrazione della rotta marittima settentrionale di Rosatom di navigare a nord della Russia. Secondo The Barents Observer, "il permesso, valido fino al 31 ottobre, consente alla nave di navigare con l'assistenza di un rompighiaccio, e la Sevmorput è probabilmente il rompighiaccio in questione per questo viaggio".



Area al di fuori della Norvegia settentrionale mercoledì 18 ottobre, a mezzogiorno. Illustrazione basata sulla mappa e sui dati di MarineTraffic.com

Secondo la Reuters, le autorità responsabili della Sevmorput avrebbero negato il coinvolgimento nel danneggiamento del cavo di comunicazione sottomarino o del gasdotto tra Finlandia ed Estonia.


La consapevolezza della NATO

Oltre ad alcuni Paesi nordici come la Norvegia, anche la NATO negli ultimi anni ha evidenziato il pericolo di operazioni ibride russe, come il danneggiamento di cavi dati e condutture sottomarine.


In seguito al sabotaggio del gasdotto Nord Stream del settembre dello scorso anno, la NATO ha creato un centro presso il suo quartier generale a Bruxelles per proteggere le infrastrutture critiche sottomarine. La Norvegia, in collaborazione con altri alleati, ha dispiegato ulteriori mezzi navali nella regione del Mare del Nord, dove una rete di gasdotti collega le strutture offshore con gli impianti di lavorazione in Norvegia e in Gran Bretagna, pompando il gas naturale verso l'Europa continentale.



La società russa Novatek ha confermato la costruzione dei gasdotti a Murmansk


Il gasdotto, lungo 1.300 km, fornirà gas naturale alle famiglie di Murmansk e della Carelia, rifornendo un nuovo impianto GNL nella baia di Kola. Il Cremlino ha approvato il progetto.


Il gasdotto, che avrà la capacità di trasportare 40 miliardi di metri cubi di gas all'anno, sarà costruito dalla stessa Novatek, dopo l'ok di Putin. Circa il 75% del gas sarà riservato al progetto del nuovo impianto GNL di Murmansk, mentre il restante 25% sarà utilizzato per la gassificazione di città e insediamenti nelle regioni di Carelia e Murmansk.


La Novatek ha confermato la notizia su uno dei suoi canali informativi. La decisione di costruire il gasdotto è stata anche confermatadal Cremlino. Nel suo discorso alla Russian Energy Week, Vladimir Putin ha affermato che il gasdotto Volkhov-Murmansk-Belokamenka sarà utile non solo per la produzione di GNL a Murmansk.


Secondo il rappresentante della Novatek, il nuovo gasdotto sarà alimentato dall'energia in eccesso proveniente dalla centrale nucleare di Kola, il che consentirà all'azienda russa di non affidarsi all'impiego di turbine a gas che avrebbero dovuto fornire produttori statunitensi (sul questo aspetto però leggi qui).


Con la costruzione del gasdotto a Murmansk, Novatek sfida il monopolio del gas di Gazprom. L'azienda energetica statale controlla ora completamente la rete nazionale di gasdotti e si ritiene che sia molto insoddisfatta dei nuovi piani di Novatek.

Un analista energetico russo ha dichiarato a RBC che il gasdotto, lungo 1.300 km, da Volkhov, vicino a San Pietroburgo, alla penisola di Kola, potrebbe essere pronto nel 2027, lo stesso anno in cui Novatek intende completare il primo dei tre treni previsti per il GNL di Murmansk. Il prezzo della costruzione è stimato in circa 450 miliardi di rubli (4,37 miliardi di euro).


Leggi anche:

  • Xi Jinping continua a finanziare la guerra di Putin. Grazie a Pechino, Mosca è riucita a portare avanti il progetto Arctic LNG 2, completando e mettendo in funzione la più grande piattaforma galleggiante di gas naturale liquefatto nell'artico. Fino all'80% del GNL prodotto confluirà in Asia, rendendo l'impianto indispensabile anche per la Cina. Sul piano logistico, va ricordato che il centro di costruzione russo dell'Arctic LNG 2 si trova a Murmansk, una città della Federazione Russa, situata nell'estrema parte nord-occidentale della Russia europea. La cittadina è nota per la presenza del porto e di una base navale sulla baia di Kola, a 32 km dal Mare di Barents, sulla costa settentrionale della penisola di Kola, non lontano dal confine russo con la Norvegia.

  • Mare del Nord, la Russia consegna a Pechino il primo carico di GNL. Il gigante energetico russo Gazprom ha dichiarato il 15 settembre scorso di aver effettuato la prima consegna di gas naturale liquefatto alla Cina attraverso la rotta artica del Mare del Nord poiché le calotte glaciali, che si stanno ritirano, rendono la rotta più praticabile. Mosca spera che la rotta contribuisca ad aumentare le consegne di petrolio e di gas in Asia, segnatamente verso la Cina, in un momento in cui i clienti europei stanno riducendo drasticamente la loro dipendenza energetica dalla Russia a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. La rotta permette una sostanziale riduzione del tempo necessario per effettuare le consegne di GNL ai paesi dell'Asia-Pacifico.



Putin ha deciso di tagliare i fondi per la realizzazione della flotta rompighiaccio


Il governo russo intende tagliare i fondi per la costruzione delle navi rompighiaccio di dieci miliardi di rubli nel periodo 2024-2026.


I tagli al bilancio arrivano mentre la Russia sta incrementando le spese militari. Secondo il progetto di bilancio nazionale del Paese per il 2024, la spesa per l'esercito e la difesa aumenterà del 68% e costituirà quasi il 30% del bilancio totale.

Il documento di bilancio è stato consegnato a fine settembre ai legislatori della Duma di Stato e il leader della Commissione Difesa, Andrei Kartopolov, ha sottolineato poco dopo che il bilancio proposto "permetterà alle Forze armate di raggiungere i propri obiettivi strategici".


Il bilancio proposto include un taglio di 5,24 miliardi di rubli (50 milioni di euro) ai finanziamenti per la costruzione del rompighiaccio di classe Lider, riporta il quotidiano Kommersant. A ciò si aggiungono i tagli di oltre 4 miliardi di rubli al budget per i rompighiaccio LK-60.


La riduzione della spesa si aggiunge a un significativo aumento dei costi dovuto alle sanzioni internazionali e ai costi dei materiali.


La stima aggiornata del prezzo della sola Lider dovrebbe ora essere superiore del 60% rispetto al piano originale. La nave superpotente che dovrebbe rivoluzionare il trasporto marittimo nelle acque russe dell'Artico potrebbe ora costare più di 200 miliardi di rubli (1,95 miliardi di euro).


E non sarà pronta per la navigazione nel 2027 come inizialmente previsto. Secondo The Barents Observer, a metà marzo 2023 è stato completato solo il 5% della costruzione a differenza del 15% preventivato.


Secondo Kommersant, la Lider sarà completata non prima del 2029.


"Una situazione simile si presenta per due rompighiaccio LK-60. La Kamchatka e la Sakhalin dovevano inizialmente costare rispettivamente 56,6 e 61,3 miliardi di rubli ed essere completate nel 2028 e nel 2030. È probabile che il prezzo effettivo diventi molto più alto e che il programma di consegna venga posticipato", sostiene The Barents Observer.


La Kamchatka e la Sakhalin sono la sesta e la settima della nuova classe di rompighiaccio nucleari russi. La LK-60 sta per diventare la principale nave rompighiaccio del Paese nell'Artico.


Oggi sono in funzione tre navi della classe e altre due sono in costruzione, che entreranno in flotta nel 2024 e nel 2026.

La Russia sta inoltre tagliando i fondi per la costruzione di una nave di supporto da utilizzare per la ricarica del combustibile nucleare nella flotta di rompighiaccio. La nave doveva originariamente costare 24,8 miliardi di rubli ed essere pronta per la navigazione nel 2029.


Con la Finlandia nella NATO, la Russia ristruttura le forze armate, privando la Flotta del Nord dello status di distretto militare


L’8 ottobre, il Ministero della Difesa ha presentato un progetto di decreto presidenziale che priverebbe la Flotta del Nord del suo status di distretto militare.


Se approvata, tale Flotta verrà assorbita in un rinnovato distretto militare di Leningrado in seguito alla decisione di dividere i distretti militari occidentali, riattivendo quelli di Mosca e Leningrado come prima del 2010.


Katarzyna Zysk, professoressa presso l'Istituto norvegese per gli studi sulla difesa (IFS), sostiene che la ristrutturazione in corso è legata al fatto che la Russia ha un confine terrestre molto lungo con la NATO.


"La divisione del Distretto Militare Occidentale nel Distretto Militare di Mosca e nel Distretto Militare di Leningrado, così come la possibile subordinazione della Flotta del Nord a quest'ultimo, è una risposta all'allargamento della NATO nel Nord Europa, ha aggiunto la Zysk.


“In generale, questi piani continuano la tendenza verso un parziale ritorno all’organizzazione militare delle forze dell’era sovietica, respingendo di fatto le riforme militari implementate dall’ex Ministro della Difesa Anatoly Serdyukov tra il 2008 e il 2012”.

L’analista militare russo Yuri Fedorov sostiene anche che il ripristino del distretto militare di Leningrado è progettato per la guerra nei “Paesi baltici e in Finlandia”. Queste aree “devono essere saturate di truppe”, ha scritto nel suo canale Telegram.


Katarzyna Zysk paragona ciò che accade oggi con le conseguenze dell’invasione russa della Georgia nel 2008.

“I vasti fallimenti e le perdite russe in Ucraina hanno stimolato il processo di un importante cambiamento militare in Russia – proprio come in precedenza lo shock delle debolezze emerse nella guerra in Georgia nel 2008 spinse allora ad un’importante riforma militare”.


L'attuale distretto militare della flotta settentrionale comprende le regioni di Murmansk, Arkhangelsk, la Repubblica di Komi e l'Okrug autonomo di Nenets.





42 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page