Dopo aver annunciato la nuova policy sulle raffinerie, il governo pakistano ha anche avviato negoziati con gli Emirati Arabi Uniti e l'Azerbaigian per conseguire investimenti nel settore petrolifero. I progetti CPEC e BRI di Pechino beneficeranno anche della nuova ferrovia di 760 chilometri che collegherà Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan
G Iuvinale
Dopo le sette centrali ad energia nucleare realizzate in Pakistan, la Cina costruirà anche una mega raffineria di petrolio saudita da 450.000 barili di greggio al giorno.
China National Offshore Oil Corporation Corporation (CNOOC), la più grande azienda pubblica cinese produttrice di petrolio e gas, e Pakistan Sovereign International Corporation hanno infatti sottoscritto l'accordo EPC che prevede lo svolgimento da parte di CNOOC di attività di ingegneria, approvvigionamento di materiale e costruizione dell'impianto.
Foto Seetao
Il progetto "saudita" da 12 miliardi di dollari - che sarà in grado di gestire giornalmente da 350.000 a 450.000 barili di greggio - è stato originariamente concordato tra l'Arabia Saudita e il Pakistan nel 2019 durante la visita del principe ereditario Mohammad bin Salman ad Islamabad.
Il progetto sarà finanziato dal Paese asiatico. Il Ministro di Stato del petrolio pakistano, Mousadik Malik, ha infatti affermato che quattro enti nazionali hanno già firmato tre memorandum d'intesa per raccogliere la finanza locale necessaria per il progetto. In particolare, Pakistan National Petroleum, Oil and Gas Development Corporation, Pakistan Petroleum Company Limited e Government Holding Private Limited hanno firmato tre memorandum d'intesa per aumentare l'equity necessaria.
Malik ha anche precisato che il governo pakistano ha "introdotto le migliori società cinesi per i contratti EPC". "Abbiamo portato partner di costruzione EPC di livello mondiale per le raffinerie, che avranno anche un posto nell'equity", ha concluso il Ministro.
Tra CPEC e BRI, continua dunque a crescere l'influenza cinese in Pakistan che recentemente ha anche rafforzato la cooperazione militare con Pechino, con il porto di Gwadar sempre più nel mirino della PLANavy
L'anniversario del CPEC e della BRI
Quest'anno è il decimo anniversario del lancio sia del corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), sia della Belt and Road Initiative.
Il "Corridoio economico Cina-Pakistan" (CPEC), lungo 3.000 chilometri, parte da Kashgar in Cina e termina a Gwadar in Pakistan, collegando la cintura economica della Via della seta a nord e la Via della seta marittima a sud. È una rete commerciale di autostrade, ferrovie, oleodotti e cavi ottici. Per Pechino, il corridoio CPEC rappresenta "un progetto faro nell'ambito della Belt and Road Initiative".
La cintura economica della Via della Seta (BRI), invece, collega Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran, Iraq, Giordania, Siria, Arabia Saudita, Turchia, Azerbaigian, Georgia, Armenia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Pakistan ed altri Paesi.
Avviata il 7 settembre 2013, la Cintura economica della Via della Seta collega i Paesi dell'Asia centrale. La rotta della BRI si estende all'area del Mar Baltico attraverso l'Asia centrale e la Russia, all'area del Mar Mediterraneo attraverso l'Asia centrale e l'Asia occidentale all'area dell'Oceano Indiano attraverso la Cina sudoccidentale.
I leader di Cina e Pakistan condividono da anni una profonda amicizia. Nel 2022, la banca centrale cinese ha firmato un memorandum di cooperazione con la State Bank of Pakistan per stabilire accordi di compensazione in renminbi (RMB) in Pakistan.
Nel contesto dei corridoi CPEC e BRI assume importanza anche l'intenzione recentemente dichiarata da Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan di costruire una ferrovia UAP di 760 chilometri in grado di collegare questi tre Paesi. Il percorso partirà da Talmiz in Uzbekistan, attraverserà Mazar-i-Sharif e Logar in Afghanistan e arriverà al valico di Karachi nel distretto di Kuram in Pakistan.
L'Uzbekistan stima che la nuova ferrovia ridurrà i tempi di trasporto delle merci in Pakistan di circa cinque giorni, tagliando i costi di trasporto di almeno il 40%.
Nel febbraio 2021, i tre Paesi hanno raggiunto un piano strategico per costruire una nuova ferrovia di 573 km in Afghanistan per collegare l'Asia centrale con i porti sul Mar Arabico, con un costo stimato di 4,8 miliardi di dollari, da Tashkent, la capitale dell'Uzbekistan, attraverso Kabul a Peshawar, in Pakistan.
L'accordo prevede un'istruttoria congiunta e uno studio preliminare di fattibilità del tracciato. Il Pakistan spera che il completamento del progetto avvicini l'Asia centrale ai suoi 230 milioni di abitanti e apra opportunità commerciali con i paesi del Mar Arabico.
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