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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Tra MES e Piano per il Sud c'è di mezzo la PA

Del MES pandemico se ne parla sempre meno. Ma è ancora necessario?

La risposta è sì. E la prova documentale di quanto si va affermando l'ha offerta proprio la Corte dei Conti nell'audizione svolta nell'ambito dell'attività conoscitiva preliminare tenutasi nel luglio scorso presso il Parlamento. http://senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/172/901/CORTE_DEI_CONTI.pdf…

In particolare la Corte cita un'analisi (peraltro richiamata dallo stesso Governo) che aveva stimato (al 2018) in 32,1 mld il fabbisogno per investimenti in infrastrutture sanitarie sull'intero territorio nazionale.



L'Organo di controllo precisa, inoltre, che i vincoli finanziari di bilancio non hanno da soli inciso sul rallentamento della politica infrastrutturale. Se ne ha un'evidenza guardando il procedere nell'attuazione della legge 67/1988, articolo 20: https://normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-03-14&atto.codiceRedazionale=088G0117&atto.articolo.numero=20&qId=&tabID=0.4615310098204759&title=lbl.dettaglioAtto…che rappresenta ancora il principale strumento di intervento per la riqualificazione del patrimonio edilizio e tecnologico pubblico e la realizzazione di residenze sanitarie assistenziali, così come agli interventi specifici che si sono aggiunti ad esso negli anni.


Sono numerose, infatti, secondo la Corte, le regioni che alla data del 31.12.2019 non avevano ancora definito progetti di intervento per una quota significativa delle risorse destinate. In particolare segnala il caso dell'Abruzzo che aveva attivato solo il 36% dei fondi, del Molise il 21%, ma anche della Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna tutte sotto il 60%; ed in infine il Lazio che aveva sottoscritto impegni per il 75%.. Così stando le cose perché allora non richiedere subito il Mes sanitario? Ovvio. Il motivo è puramente ideologico; motivo che non soddisfa ovviamente il bene collettivo, anzi lo danneggia. Ma l'aspetto più preoccupante è soprattutto l'evidenziata e nota incapacità delle strutture amministrative di alcune regioni, in particolare del sud Italia, nell'utilizzare al meglio, e nei giusti tempi,e risorse statali e sovranazionali. E qui si coglie, allora, per altro verso, anche il vulnus del Piano Sud 2030 http://ministroperilsud.gov.it/media/2003/pianosud2030_documento.pdf… presentato il 12 febbraio dal Presidente del Consiglio Conte e dai Ministri del Sud e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano e dell'Istruzione Lucia Azzolina a Gioia Tauro http://governo.it/it/articolo/presentazione-del-piano-il-sud/14082…

Un enorme piano di investimenti pubblici di circa 130 mld la cui attuazione non può prescindere, tuttavia, da una macchina amministrativa a dir poco perfetta dal punto di vista dell'efficienza.

Macchina, però, che fino ad oggi ha mostrato, per come rilevato anche dalla stessa Corte dei Conti, evidenti limiti che il Ministro Provenzano vorrebbe ora sanare con l'assunzione di 10.000 nuovi dipendenti pubblici!

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