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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

UK, Australia, Canada, Giappone ed USA istituiscono la Coalizione globale per le telecomunicazioni

L'obiettivo non dichiarato è mitigare la strategia del “disaccoppiamento offensivo” che la Cina utilizza come leva per far avanzare i propri obiettivi geopolitici. Proprio questa necessità è stata segnalata nel saggio "La Cina di Xi Jinping, Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico"


G e N Iuvinale



Il Regno Unito, l'Australia, il Canada, il Giappone e gli Stati Uniti (USA) hanno pubblicato oggi, 5 ottobre, una dichiarazione congiunta di intenti per istituire una Coalizione globale sulle telecomunicazioni (GCOT) per "promuovere il consenso internazionale, favorire il dialogo globale e guidare l'innovazione nel campo delle telecomunicazioni".


Nel saggio "La Cina di Xi Jinping, Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico" si è segnalata proprio la necessità di formare un’alleanza strategica globale della catena di approvvigionamento, come nelle reti per le telecomunicazioni.


Foto GettyImages

Oltre ad una questione di sicurezza nazionale ed internazionale, l'obiettivo non dichiarato dai cinque Paesi è chiaro: impedire alla Cina di continuare ad avere un monopolio nella costruzione dell'infrastruttura globale per le telecomunicazioni - e nella formazione dei relativi standard tecnici - che Pechino utilizza come trampolino di lancio per un dominio più ampio nelle tecnologie dell'informazione emergenti e di prossima generazione.


La Cina, infatti, si è posta l’obiettivo di diventare una “superpotenza informatica” e la governance è passata dall’essere focalizzata, principalmente, verso l’interno ad una proiezione più attiva, verso l’esterno. In breve, i leader cinesi hanno deciso che il controllo dell’Internet domestico era necessario, ma non sufficiente, ed ora vorrebbero plasmare anche l’Internet globale.


Pechino è diventata il leader globale nelle apparecchiature per le telecomunicazioni 5G, così come per i droni commerciali, i dispositivi Internet of Things, i pagamenti mobili, le celle solari e le città intelligenti. E dove non è in testa, la Cina è spesso un concorrente di livello mondiale, ad esempio in intelligenza artificiale (IA), smartphone e veicoli elettrici. Pechino è al primo posto nel mondo per laureati STEM e al secondo per spesa in ricerca e sviluppo (R&S).

Per raggiungere questi obiettivi, Pechino ha sviluppato all’interno del Paese un complesso di strategie, leggi, misure, regolamenti e standard di sicurezza informatica interconnessi, che prende il nome di cyber governance. All’esterno, invece, ha utilizzato gli sforzi diplomatici per espandere il concetto di sovranità informatica nelle organizzazioni e nei forum internazionali.


Come descritto da Xi Jinping nella conferenza mondiale sull’Internet del 2015 a Wuzhen, sovranità informatica significa “rispettare il diritto di ogni Paese di scegliere il proprio percorso di sviluppo di Internet, il proprio modello di gestione di Internet e le proprie politiche pubbliche su Internet”. E questa posizione contrasta, evidentemente, con quella affermata dalle democrazie liberali secondo cui il cyberspazio dovrebbe rimanere una piattaforma globale ed aperta.


"Garantire la sicurezza, la resilienza e l’innovazione delle reti di telecomunicazioni è una questione globale. La comunità internazionale deve lavorare insieme per promuovere catene di approvvigionamento diversificate, standard sicuri e interoperabili e innovazione, anche per lo sviluppo delle future tecnologie di telecomunicazione come il 6G", afferma, dunque, l'odierno documento sottoscrito dai cinque Paesi.

La Cina tenta di diminuire la dipendenza dagli Stati Uniti e, al contempo, ricorre a schemi collaudati di cooptazione per incrementare la dipendenza del resto del mondo. Un elemento chiave dell’offerta cinese per proteggere le catene di approvvigionamento è aumentare il suo ruolo in quelle di valore più elevato, anche se riduce la sua dipendenza da input esteri. Questa strategia prende il nome di “disaccoppiamento offensivo” con la Cina che utilizza l’economia come leva per far avanzare i propri obiettivi geopolitici.


Lo scopo del GCOT

  • Diversificazione della catena di fornitura delle telecomunicazioni

  • 6G e le telecomunicazioni del futuro

  • Sicurezza e resilienza delle telecomunicazioni

  • Competenze in telecomunicazioni

  • Approcci coordinati allo sviluppo di standard di telecomunicazione


Il Dipartimento per la Scienza e dell'Innovazione e la Tecnologia del Regno Unito, il Dipartimento delle infrastrutture, dei trasporti, dello sviluppo regionale, delle comunicazioni e delle arti australiano, il Dipartimento per l'Innovazione, la Scienza e lo Sviluppo Economico canadese, il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni giapponese e la National Telecommunications and Information Administration statunitense hanno deciso di istituire una Coalizione Globale sulle Telecomunicazioni (GCOT) "per coordinare le iniziative multilaterali a sostegno di questi obiettivi condivisi, in particolare per:

  • aumentare la cooperazione e il coordinamento tra i partner del GCOT in materia di telecomunicazioni, anche migliorando la condivisione delle informazioni al fine di garantire approcci nazionali complementari;

  • costruire un consenso internazionale più ampio su settori chiave della politica delle telecomunicazioni a sostegno dei nostri obiettivi condivisi;

  • consentire il dialogo tra politici, industria e mondo accademico;

  • promuovere l’innovazione e le opportunità di crescita per l’industria".

Per raggiungere questi obiettivi, i cinque Stati hanno deciso di collaborare nelle segueti aree:

  • Condivisione delle informazioni. Il GCOT fungerà da forum per scambiare informazioni sugli approcci politici alle telecomunicazioni, "inclusa la diversità dei fornitori di telecomunicazioni, le telecomunicazioni future e le relative considerazioni sulla sicurezza". Le informazioni saranno scambiare anche tra le rispettive strutture di sperimentazione e ricerca, "esplorando al contempo le opportunità per ridurre le sfide legate alla condivisione della ricerca e alla gestione della proprietà intellettuale.

  • Partecipare alla ricerca e sviluppo (R&S). I partner esploreranno "opportunità per adottare un approccio complementare e cooperativo alla ricerca e sviluppo attraverso la condivisione di informazioni sui rispettivi programmi nazionali e considerando dove ci sono sinergie e sovrapposizioni tra le priorità". Ciò potrebbe includere programmi di ricerca e sviluppo congiunti e cofinanziati, dialoghi tra progetti paralleli e abbinamento dei rispettivi laboratori di telecomunicazioni. "Riconosciamo che la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione sono guidati principalmente dall’industria e abbiamo deciso di lavorare in collaborazione con l’industria come partner fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi condivisi. Intendiamo cercare di stabilire "ponti di innovazione" tra gli ecosistemi di innovazione delle telecomunicazioni, anche attraverso esposizioni, hackathon e sessioni di presentazione".

  • Allineamento delle priorità di finanziamento. Il GCOT sarà anche la sede per discutere i rispettivi approcci in materia di R&S e per considerare dove potrebbero esserci opportunità per un maggiore allineamento strategico, "oltre a considerare le opzioni per mettere in comune le risorse collettive al fine per realizzare progetti congiunti su scala più ampia".

  • Sostenere la definizione della visione e lo sviluppo degli standard. Il GCOT vuole anche "esplorare opzioni per supportare i principi sulla disaggregazione aperta, la conformità basata su standard, l’interoperabilità dimostrata e la neutralità dell’implementazione, come quelli stabiliti nelle Proposte di Praga del 2021 sulla diversità dei fornitori di telecomunicazioni e nei Principi Open RAN del Regno Unito". Il fine è quello di definire congiuntamente la visione delle telecomunicazioni e lo sviluppo degli standard, "anche coordinando gli approcci alle organizzazioni di sviluppo degli standard consolidate tra partner internazionali e parti interessate del settore". "Intendiamo sostenere il processo di standardizzazione internazionale inclusivo e multi-stakeholder guidato dall’industria e lavorare per rimuovere gli ostacoli al coinvolgimento".

Su questo aspetto, va sottolineato che da anni Pechino compie sforzi significativi per plasmare gli standard globali nelle tecnologie emergenti, in particolare nel 5G, nell’intelligenza artificiale (IA) e nell’Internet of Things.
La loro definizione tecnica e il loro controllo sono importanti a livello geostrategico.
Pechino considera la campagna di standardizzazione tecnica nazionale e internazionale come una componente fondamentale della strategia per far crescere economicamente il Paese ed espandere il suo potere geostrategico. In numerosi discorsi pronunciati da Xi Jinping tra il 2014 e il 2016, si afferma che la Cina può essere una nazione leader solo se diventa un decisore internazionale e gli standard sono la “prima mossa a scacchi” dell’espansione globale. Xi ha anche aggiunto che il PCC avrebbe dovuto rafforzare la sua “leadership sul lavoro di standardizzazione” e lo “sharp power degli standard cinesi”.
  • Sensibilizzazione e collaborazione internazionale. I cinque Paesi vogliono fare "massa critica" nei forum multilaterali, rafforzando "la cooperazione con i partner internazionali e supportare i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti nella costruzione di infrastrutture digitali sicure e resilienti".

Un’alleanza strategica globale della catena di approvvigionamento è l'unica strada che consentirà ai Paesi occidentali di autodeterminarsi, liberandosi dalla dipendenza della Cina e dalla sua coercizione economica nei settori critici.


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